La Marina libica replica: "E' colpa loro, non vogliono realmente salvarli"
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Almeno cinque migranti, tra i quali un bambino, sono morti nel naufragio di un gommone avvenuto nel Mediterraneo centrale. Un altro bambino sarebbe disperso. Lo rende noto l'Ong Sea Watch su Twitter, denunciando un comportamento "violento e sconsiderato" da parte della guardia costiera libica, che sarebbe intervenuta in acque internazionali. La Marina libica replica: "Sono loro che hanno causato la morte dei migranti".
La Ong, su richiesta della centrale operativa di Roma della Guardia Costie poco dopo le 7, ha raggiunto alcuni migranti che erano a bordo di un gommone in pessime condizioni di navigazione. Mentre era in corso il trasferimento dei migranti sulla nave - riferisce Sea Watch - è intervenuta una motovedetta della Guardia costiera libica, le cui manovre avrebbero determinato il danneggiamento del gommone, con i migranti che sono finiti in mare.
In questa circostanza cinque persone, tra loro un bambino, sono morte, mentre un altro bambino sarebbe disperso. I libici avrebbero trascinato sulla propria unità alcuni naufraghi, che - dice la Ong - sarebbero stati "minacciati e picchiati". Il successivo intervento di un elicottero della Marina Italiana imbarcato su una nave del dispositivo Mare Sicuro avrebbe indotto l'unità libica - riferisce ancora Sea Watch - a far rotta verso le proprie coste con a bordo un gruppo di superstiti.
Fonti della Marina sottolineano che l'elicottero è intervenuto a supporto delle operazioni di soccorso e per effettuare una ricognizione finalizzata alla ricerca di eventuali dispersi. L'equipaggio di Sea Watch 3 ha ora a bordo una cinquantina di migranti, alcuni dei quali erano finiti in mare.
La Marina libica replica: "Naufraghi morti per colpa della Ong" - "La Ong tedesca Seawatch è intervenuta, interrompendo il lavoro della Guardia Costiera e causando la morte di cinque migranti": così la Marina libica respinge al mittente le accuse della ong secondo la quale sarebbero stati i libici a causare con un comportamento "violento e sconsiderato" la morte di cinque persone, tra cui un bambino, durante una operazione di salvataggio avvenuta in acque internazionali. "E' chiaro che queste Ong non sono interessate alle vite degli esseri umani, altrimenti avrebbero dovuto cooperare con noi nelle operazioni di salvataggio".