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Media Usa: "Trump ha scelto, Amy Coney alla Corte Suprema"

Secondo fonti repubblicane il presidente avrebbe scelto il giudice della corte dʼappello di Chigago: con la sua nomina la Corte Suprema avrebbe 6 giudici conservatori e 3 scelti dai democratici

Donald Trump, secondo fonti repubblicane citate dalla Cnn, ha ormai scelto con chi rimpiazzare il giudice Ruth Bader Ginsburg alla Corte Suprema: Amy Coney Barrett, giudice della corte d'appello di Chicago ed ex assistente del defunto giudice conservatore della Corte Suprema Antonin Scalia, nota per le sue posizioni antiabortiste. Le stesse fonti non escludono comunque che il presidente possa cambiare idea.

Scelta che fa discutere - Sarà molto probabilmente Amy Coney Barrett a sostituire Ruth Bader Ginsburg come nono giudice della Corte Suprema, l'organo giuridico più importante degli Stati Uniti. Stando a quanto riportano i media americani Trump avrebbe scelto un magistrato con un profilo conservatore, ignorando le richieste dei democratici che avrebbero voluto la nomina dopo le elezioni.

 

 

Corte conservatrice - La scelta di Trump potrebbe avere ricadute importanti proprio in vista del 3 novembre, giorno in cui il presidente si gioca la riconferma. Se la nomina della Barrett diventasse ufficiale, la Corte Suprema avrebbe una solida maggioranza di nomina repubblicana. Un orientamento potenzialmente decisivo se la Corte dovesse trovarsi a dirimere le controversie legali dell'Election day, di cui il tycoon continua a sostenere la dubbia legittimità a causa del voto per posta. 

 

Usa 2020, Trump accetta la nomination: la convention alla Casa Bianca

 

Timori in Usa - Fin qui Trump non ha mai detto chiaramente che accetterà serenamente l'esito del voto. Per questo sono sempre più numerosi - nel Congresso, negli apparati e nella società civile - quelli che temono una vera e propria crisi istituzionale dopo le elezioni, con addirittura l'intervento dell'esercito a sedare le proteste, visto che il presidente per la Costituzione è Commander in chief. Non a caso il Senato ha approvato, eccezionalmente all'unanimità, una risoluzione in cui si impegna "per il trasferimento ordinato e pacifico del potere richiesto dalla Costituzione degli Stati Uniti". 

 

 

 

 

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