REAZIONE IMMEDIATA

Marocco, il web si mobilita dopo le minacce degli estremisti a ragazze belghe in short

Lanciata la campagna "S(h)ortons les", che significa sia "accorciamoli" sia "facciamoli fuori": l'invito è quello di fotografarsi in pantaloncini postando la foto sui social

09 Ago 2019 - 19:54
 © facebook

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Alcune giovani volontarie belghe sono state minacciate dagli estremisti islamici in Marocco perché "lavoravano in pantaloncini corti", ma il popolo del web marocchino ha immediatamente risposto mobilitandosi con la campagna "S(h)ortons les", "accorciamoli" (ma anche, senza l'"h", "facciamoli fuori"). Un invito, cioè, a indossare tutti un paio di short pubblicando poi le immagini sui propri profili social.

Nel mirino erano finite alcune ragazze impegnate a costruire una strada, nel piccolo villaggio di Taroudant, nel sud-est del Marocco, per conto di un'associazione belga che si chiama Bouworde e che da oltre 14 anni promuove progetti umanitari nel Paese nordafricano: tutte studentesse che avevano deciso di passare le loro vacanze estive a fare volontariato.

Il fatto che lavorassero in calzoncini e maglietta non è passato inosservato ai fondamentalisti: un maestro di scuola elementare ha invitato, sempre via social, a "decapitare le ragazze", mentre Ali El Asri, senatore del Partito della Giustizia e dello sviluppo, il più conservatore e filoislamista, ha sollevato il caso in parlamento: "Quando mai in Europa si fanno lavori di ristrutturazione in costume da bagno?", ha chiesto.

Come reazione, a dare il via alla campagna è stato un gruppo di intellettuali, politici, scrittori, attori e professionisti, che ha invitato a "far fuori questi propagatori di odio, non diamo loro spazio, dimostriamo che il Marocco è ben altra cosa. Noi marocchini, marocchini del mondo, turisti, uomini e donne amici del Marocco, neghiamo loro il diritto di parlare a nome di tutti".

La petizione è presto diventata virale, con migliaia di immagini postate sui social, ed è stata presentata anche la richiesta di dimissioni del senatore El Asri (che nel frattempo si è scusato) e che il maestro (già arrestato) venga perseguito dalla giustizia per apologia di terrorismo.

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