Arrestato a Bangkok nel marzo 2012, dopo una latitanza all'estero durata oltre venti anni, Vito Roberto Palazzolo, è stato protagonista del traffico internazionale di droga dei primi anni Ottanta
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Un conto corrente è stato sequestrato in Thailandia a Vito Roberto Palazzolo, ex tesoriere e riciclatore dei boss mafiosi Totò Riina e Bernardo Provenzano. Il provvedimento, che prevede il congelamento dei beni, è stato emesso dalla Corte reale civile thailandese. Palazzolo è stato condannato in via definitiva nel 2009 a 9 anni di reclusione per associazione mafiosa. Arrestato a Bangkok nel marzo 2012, nel dicembre 2013 è stato estradato in Italia.
Il provvedimento è arrivato dopo una rogatoria internazionale su indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Palermo,coordinate dalla locale Dda. Attualmente Palazzolo è in affidamento ai servizi sociali.
Fu protagonista del trafficointernazionale di droga dei primi anni Ottanta tra la Sicilia,l'estremo Oriente e gli Stati Uniti ed era noto come "PizzaConection". Le prime indagini furono coordinate dal giudiceGiovanni Falcone e dal Procuratore distrettuale di New YorkRudolph Giuliani.
Il sequestro riguarda un depositobancario intestato alla moglie di Palazzolo, la ricca ereditieradi origine israeliana Tirtza Grunfeld, con un saldo attivo didiverse decine di migliaia di euro. In base alla rogatoriainternazionale l'Ufficio antiriciclaggio thailandese avevaemanato un provvedimento di congelamento dei beni riconducibilia Palazzolo. Successivamente la Corte reale civile ha dispostoil sequestro di beni a carico dei coniugi Palazzolo, costituitida un deposito bancario.
Nel 1984 Palazzolo fu arrestato, ma temendo di esseregiudicato in Italia, in attesa dell'estradizione, confessavaalle autorità Svizzere le sue relazioni con i principaliprotagonisti del traffico di sostanze stupefacenti. Sfruttandoun permesso concessogli dalle autorità carcerarie elvetiche egrazie a un passaporto svizzero falsificato, Palazzolo arrivavain Sudafrica con la falsa identità di Robert von PalaceKolbatschenko.
Proprio in Sudafrica, Palazzolo affinava le sue grandi dotiimprenditoriali, mettendo a sistema le sue capacità difinanziere internazionale e, grazie anche a importanti appoggiin quel Paese, iniziava ad investire nel settore immobiliare ein numerose attività commerciali, estendendo i propri interessianche in territori limitrofi, come la Namibia e l'Angola.
L'operazione che ha portato al primo sequestro di beni diPalazzolo in Thailandia, condotta dagli specialisti del Gicodella Guardia di finanza di Palermo, con la collaborazione delServizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia dellaDirezione Centrale della Polizia Criminale, si inserisce nel piùampio dispositivo di ricerca, anche e soprattutto all'estero, diquello che viene indicato come un notevole patrimonioriconducibile all'ex riciclatore e tesoriere dei capimafia diCosa Nostra.