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Julian Assange hacker o cyberattivista? Il personaggio che ha scosso il mondo con Wikileaks

Giornalista ed esperto informatico, con le sue rivelazioni fece tremare le più potenti cancellerie del globo: ecco la sua storia

Julian Assange è un esperto di informatica australiano con un passato controverso che balza agli onori della cronaca nel 2010 con la sua controversa piattaforma WikiLeaks.

Nato in Australia e con una passione per la tecnologia fin dalla giovane età, si è trovato al centro di diverse controversie nel corso della sua carriera. Nel 1995, un tribunale australiano lo ha condannato per hackeraggio, sebbene la pena sia stata poi sospesa in cambio della promessa di non commettere più reati informatici.

Julian Assange hacker o cyberattivista? Il personaggio che ha scosso il mondo con Wikileaks - foto 1
Tgcom24

La sua notorietà è esplosa nel 2010 con la fondazione di WikiLeaks, un sito web dedicato alla pubblicazione di informazioni riservate e documenti segreti provenienti da governi e organizzazioni di tutto il mondo. Le rivelazioni di WikiLeaks hanno scosso le fondamenta del potere globale, scatenando accesi dibattiti sulla libertà di informazione, la trasparenza e la sicurezza informatica. La figura di questo personaggio rimane controversa, con alcuni che lo considerano un eroe della libertà di informazione e altri che lo accusano di mettere a rischio la sicurezza nazionale e di collaborare con nemici dello Stato. Indipendentemente dalle opinioni personali, il suo impatto sul panorama geopolitico e mediatico è innegabile.

 

Chi è Assange e di che cosa è accusato?

 Classe 1971, giornalista, hacker e programmatore australiano, nel 2006 Assange è tra i fondatori della piattaforma WikiLeaks che nel 2010 pubblica documenti top secret del governo statunitense sulle guerre in Afghanistan e in Iraq.  Negli Stati Uniti diventa un "nemico pubblico".  La pubblicazione è in gran parte il risultato di una fuga di notizie dell'ex analista dell'intelligence dell'esercito americano Chelsea Manning, condannata a 35 anni di carcere, ma rilasciata dopo che il presidente Barack Obama ha commutato la sua pena nel 2017. 

 

Sempre nel 2010, i procuratori svedesi emettono un mandato di arresto europeo a carico di Assange per violenza sessuale su due donne.  A dicembre l’australiano viene arrestato in Gran Bretagna e poi rilasciato su cauzione.  Nel 2012 chiede asilo politico all'Ecuador, che lo accoglie nella sua ambasciata a Londra. Nel 2017 la Svezia archivia le accuse.  

 

Ad aprile 2019, l'Ecuador revoca l'asilo concesso ad Assange e l'ambasciata ecuadoregna a Londra lo espelle. La polizia britannica poi lo arresta. A maggio dello stesso anno, il fondatore di WikiLeaks viene incriminato negli Stati Uniti. A suo carico vengono presentati diciassette capi d'accusa sulla base della legge sullo spionaggio l'Espionage Act, del 2017 per avere cospirato per ottenere informazioni classificate poi diffuse online. Washington lo accusa anche del presunto reato di complicità nell'hackeraggio di file del Pentagono. 

 

Nel febbraio 2020 inizia il processo per l’estradizione negli Stati Uniti, ma a gennaio 2021, la giudice distrettuale londinese Vanessa Baraitser ha respinto l'istanza americana con un verdetto di primo grado. Undici mesi dopo, l'Alta Corte di Londra ribalta la sentenza di primo grado e dice sì al trasferimento di Assange negli Usa. Ad aprile 2022 il tribunale dei magistrati di Londra, la Westminster Magistrates' Court, ha emesso l'ordine formale di estradizione. Se estradato negli Stati Uniti, Assange rischia 175 anni di prigione.

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