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J.K. Rowling minacciata di morte: pubblicato online l'indirizzo di casa

Accusata di transfobia, la scrittrice di Harry Potter denuncia: "Ho ricevuto così tante intimidazioni che potrei tappezzarci casa"

Ansa

Ancora minacce di morte nei confronti di J.K. Rowling. Con una novità: tre giornalisti attivisti trans hanno pubblicato una loro foto davanti alla casa dove la scrittrice vive con marito e figli, "mettendosi in modo che il nostro indirizzo fosse visibile", denuncia su Twitter la creatrice di Harry Potter. Il motivo di questo accanimento? Le posizioni della Rowling su genere e sesso biologico, espresse più volte da giugno 2020.

J.K. Rowling ha rivendicato la sua libertà di espressione e ha ringraziato i fan per avere segnalato la foto a Twitter e la polizia scozzese per il supporto. Rivolgendosi ai tre attivisti, citati con nome e cognome, ha spiegato di aver ricevuto tante minacce di morte da poterle usare per tappezzarci casa e che, nonostante questo, non ha mai spesso di parlare. "Forse - dice - il modo migliore per dimostrare che il vostro movimento non è una minaccia per le donne è smettere di stalkerarci, molestarci e minacciarci".

Nella sua denuncia via Twitter, J.K. Rowling ha ricordato le tante donne che negli ultimi anni sono state oggetto di campagne di intimidazione, come persecuzioni sui social, richieste di licenziamento ai loro datori di lavoro e "doxing" (rendere pubbliche informazioni personali, ndr), ma anche minacce dirette di violenza, incluse quelle di stupro. "Nessuna di queste donne - scrive - è protetta quanto lo sono io. Loro e le loro famiglie sono state messe in uno stato di paura e di angoscia per il solo motivo che rifiutano una sostituzione acritica del concetto socio-politico di identità di genere a quello di sesso".

È sostanzialmente la posizione che espresse la stessa scrittrice un anno e mezzo fa. Nel giugno 2020 scrisse tre tweet (che trovate in fondo all'articolo) in cui spiegava che, secondo lei, "se il sesso non è reale, non c'è attrazione per lo stesso sesso" e che "conosco e amo le persone trans, ma cancellare il concetto di sesso rimuove la capacità di molti di discutere in modo significativo delle loro vite".

 

E ancora: "Marcerei con voi se foste discriminati sulla base del fatto di essere trans. Allo stesso tempo, la mia vita è stata plasmata dall'essere donna. Non credo sia odioso dirlo". Per queste sue parole fu bersagliata da critiche, accusata di transfobia ed etichettata come Terf (trans-exclusionary radical feminist, una forma di femminismo radicale transfobico, ndr).

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