Alcuni islamisti hanno tentato di forzare la porta dell'edificio, prima di essere fermati dalla polizia
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Un gruppo di persone ha attaccato a Istanbul la sede del settimanale satirico turco Leman, dopo che la rivista ha pubblicato una vignetta dove è raffigurato Maometto. Secondo quanto riportano i media locali, alcuni islamisti hanno tentato di forzare la porta dell'edificio, nel centro della città, rompendo le finestre con pietre e bastoni, prima di essere fermati dalla polizia. L'autore della vignetta è stato arrestato.
"Maledico ancora una volta coloro che cercano di seminare l'ipocrisia dipingendo caricature del nostro Profeta", ha affermato il ministro dell'Interno, Ali Yerlikaya, su X annunciando l'arresto dell'artista, identificato con le iniziali D. P., e pubblicando un video in cui si vedono agenti di polizia arrestare una persona, schiacciandolo sulla scalinata di un edificio.
Contro la vignetta era intervenuto anche il ministro turco della Giustizia, Ylmaz Tunc, che su X aveva scritto: "La mancanza di rispetto per le nostre convinzioni non è mai accettabile". La Procura generale di Istanbul ha avviato un'indagine giudiziaria per il reato di "offesa pubblica ai valori religiosi", ai sensi dell'articolo 216 del codice penale turco. Oltre al disegnatore, la procura ha emesso un ordine di custodia cautelare nei confronti di altre tre persone, tra cui due caporedattori e il caporedattore responsabile della testata.
La vignetta incriminata - pubblicata nel numero del 26 giugno - rappresenta Maometto e Mosè sospesi nell'aria tra una pioggia di proiettili e bombe, sullo sfondo di una città in fiamme. Maometto saluta Mosè con un tipico saluto musulmano (Selam aleykum) e Mosè risponde con un tipico saluto ebraico (Aleikhem shalom) mentre i due si stringono la mano.
Non è la prima volta che sedi di riviste satiriche vengono attaccate in Turchia. Nel 2012 alcune persone diedero fuoco alla sede di Penguen, che ha chiuso negli anni scorsi, mentre nel 2011 Bahadir Baruter, un noto autore satirico, fu processato per una caricatura che faceva ironia sulla religione, con l'accusa di "insulto ai valori religiosi". Nel 2015, due giornalisti del quotidiano Cumhuriyet, Ceyda Karan e Hikmet Cetinkaya, finirono al centro di un procedimento giudiziario per avere pubblicato accanto alle loro firme nei loro editoriali la copertina del settimanale Charlie Hebdo che uscì in Francia dopo l'attacco alla rivista francese del 7 gennaio di quell'anno, rivendicato da Al Qaeda e costato la vita a 12 persone.