"E' mio diritto e dovere", ha detto il premier in un discorso in diretta tv. La decisione spetterà alla presidente Knesset
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Ad un mese dalla incriminazione per corruzione, frode ed abuso di ufficio, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di avvalersi della immunità parlamentare. "Mi accingo a rivolgermi al presidente della Knesset Yoel Edelstein - ha detto in un discorso trasmesso in diretta dalle reti televisive - per avvalermi del mio diritto, che è anche il mio dovere e la mia missione, per restare al servizio dei cittadini di Israele".
"Indagini pretestuose" "La legge sulla immunità - ha affermato Netanyahu - è stata intesa per proteggere i rappresentanti del popolo da indagini pretestuose, da incriminazioni di carattere politico il cui scopo è di andare contro il volere del popolo. La legge intende garantire ai rappresentanti del popolo di poter agire per il popolo secondo la sua volontà".
"Tribunale da campo" Il premier ha quindi lamentato che nei suoi confronti ci sia stata "una applicazione selettiva" della legge, accompagnata da "fughe di notizie continue e tendenziose, e da un lavaggio collettivo del cervello per creare una sorta di tribunale da campo".
Carattere temporaneo dell'immunità Netanyahu ha quindi osservato che l'immunità, se gli sarà concessa, avrà comunque un carattere temporaneo. Al suo termine egli intende dunque presentarsi in tribunale "per fare a pezzi" tutte le accuse nei suoi confronti.
Le reazioni dei rivali politici Immediata la reazione dei principali rivali politici. Benny Gantz, leader del partito centrista Blu Bianco, ha detto che farà tutto il possibile alla Knesset per impedire che a Netanyahu sia concessa l'immunità. Analoga la posizione di Avigdor Lieberman, leader del partito nazionalista Israel Beitenu.
L'immunità parlamentare non è automatica La decisione di Netanyahu comporta comunque un elemento di incertezza. In Israele, dal 2005, l'immunità non è più automatica, ma deve essere approvata dalla Knesset: prima in una apposita commissione parlamentare e poi nell'aula plenaria. Dal 2005 ad oggi, ha precisato la televisione commerciale Canale 12, si sono avute 15 incriminazioni di parlamentari. Solo in tre casi, finora, è stata invocata la immunità. E' stata negata a due parlamentari: Michael Gorolowsky (Likud) - era accusato di una infrazione parlamentare - e Said Nafa (Balad, nazionalista arabo), per un viaggio non autorizzato in Siria. Anche il ministro Haim Katz (Likud) ha chiesto la immunità, ma attende ancora che il suo caso sia sottoposto alla apposita commissione parlamentare.