Secondo l'Anp si tratta invece di "una vittoria del diritto internazionale contro il sistema coloniale"
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Le Nazioni Unite hanno pubblicato una lista di 112 società che svolgono attività nelle colonie israeliane considerate illegali. Tra queste figurano Airbnb, Expedia e TripAdvisor. L'elenco è contenuto in un rapporto del commissario Onu per i diritti umani Michelle Bachelet. Lo Stato ebraico ha definito "vergognosa" la black list, realizzata dietro "le pressioni di Paesi e organizzazioni intenzionate a colpire Israele".
Nel 2016 il Consiglio ha incaricato l'ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite di creare un database di società ritenute collegate o di supporto agli insediamenti, che sono considerati illegali dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale.
Il rilascio del rapporto è stato ripetutamente ritardato. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha definito la pubblicazione dell'elenco una "resa vergognosa" ai Paesi e le organizzazioni che vogliono ferire Israele. Tuttavia, ha proseguito, "la maggior parte delle nazioni del mondo non si è unita a questa campagna di pressione politica. Israele non accetterà politiche discriminatorie e lavorerà per far sì che queste decisioni non siano attuate".
"La decisione di continuare sulla linea anti Israele della Commissione Onu per i diritti umani è una macchia sulla Commissione stessa", ha spiegato ancora Katz, precisando che il commissario Bacehelet "è diventato un ministro e un partner del movimento del boicottaggio, anche se il suo pronunciamento non ha significato legale".
Il Consiglio dei diritti umani "sin dall'inizio non ha intrapreso passi per proteggere i diritti umani, ma ha solo protetto alcuni dei regimi più bui del mondo". "La Commissione - ha aggiunto - ha fallito nel mantenere il rispetto delle Nazioni Unite e nel salvare quello che rimane del Consiglio e della Commissione. Questa decisione avrà ripercussioni sulle nostre relazioni con la Commissione".
Anp: "Vittoria del diritto internazionale" Soddisfatto è invece il ministro degli Esteri palestinese, Riad al-Maliki che ha parlato di "vittoria del diritto internazionale e degli sforzi diplomatici volti a prosciugare le risorse del sistema coloniale rappresentato dagli insediamenti illegali nei territori palestinesi". Al-Maliki ha poi fatto appello ai Paesi membri della Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite affinché esaminino quella lista e diano istruzione alle società menzionate di cessare immediatamente le loro attività negli insediamenti che, ha affermato, "violano il diritto internazionale".