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Hamas e Jihad sulla proposta di tregua: "Disponibili a raggiungere un accordo" | Usa: stiamo esaminando risposta

La risposta arriva dopo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che invita il gruppo terroristico ad accettare l'ultima proposta di Israele

di Redazione online
11 Giu 2024 - 22:58

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 249. Hamas e Jihad islamica palestinese hanno espresso la "disponibilità" a raggiungere "positivamente" un accordo di cessate il fuoco a Gaza. Si tratta della prima risposta ufficiale da quando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha presentato quella che ha definito essere l'ultima offerta di Israele per un accordo tregua. "La risposta dà priorità all'interesse del nostro popolo palestinese e alla necessità di fermare completamente l'aggressione in corso contro la Striscia di Gaza", viene precisato nella dichiarazione. I due gruppi estremisti hanno aggiunto di aver presentato la loro risposta alla proposta ai mediatori del Qatar e dell'Egitto, cosa che Doha e Il Cairo hanno confermato senza fornire dettagli. Gli Stati Uniti intanto "esaminano la risposta" che arriva dopo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che invitava Hamas ad accettare l'ultima proposta di Israele.

I quattro ostaggi liberati dall'Idf in un'operazione a Nuseirat

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"Gli Stati Uniti stanno esaminando la risposta di Hamas al piano" per una tregua a Gaza. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. Washington ha ricevuto la "risposta che Hamas ha dato al Qatar e all'Egitto, e la stiamo valutando proprio adesso", ha detto ai giornalisti il funzionario senza fornire dettagli sul suo contenuto.


Hamas e la Jihad islamica palestinese hanno espresso la "disponibilità" a raggiungere "positivamente" un accordo di cessate il fuoco a Gaza. Si tratta della prima risposta ufficiale da quando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha presentato quella che ha definito essere l'ultima offerta di Israele per un accordo tregua. "La risposta dà priorità all'interesse del nostro popolo palestinese e alla necessità di fermare completamente l'aggressione in corso contro la Striscia di Gaza", viene precisato nella dichiarazione. I due gruppi estremisti hanno aggiunto di aver presentato la loro risposta alla proposta ai mediatori del Qatar e dell'Egitto, cosa che Doha e Il Cairo hanno confermato senza fornire dettagli. La risposta di Hamas arriva dopo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che invita Hamas ad accettare l'ultima proposta di Israele.


Gli Stati Uniti concederanno 404 milioni di dollari in aiuti di assistenza umanitaria ai palestinesi. Lo ha annunciato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, nel corso di una conferenza stampa in Giordania. "Alcuni hanno espresso grande preoccupazione per la sofferenza dei palestinesi a Gaza, inclusi paesi che potrebbero donare molto" ma che hanno dato "poco o nulla", ha sottolineato Blinken.


Centinaia di genitori di soldati israeliani impegnati a Gaza chiedono ai loro figli di "deporre le armi e tornare a casa" in una lettera al ministro della Difesa Yoav Gallant e al capo di Stato maggiore delle forze armate Herzi Halevi. Nella lettera aperta, scrive Haaretz, criticano anche la decisione della Knesset di approvare la legge che esonera gli uomini ultraortodossi dal servizio militare, e hanno scritto che non sosterranno più la campagna militare a Gaza.


"Israele non metterà fine alla guerra prima di aver raggiunto tutti i suoi obiettivi di guerra: distruggere le capacità militari e di governo di Hamas, liberare tutti gli ostaggi e garantire che Gaza non rappresenti una minaccia per Israele in futuro. La proposta presentata consente a Israele di raggiungere questi obiettivi, e Israele lo farà". Lo ha detto un alto funzionario israeliano, coperto da anonimato, in una nota. 



Droni israeliani hanno attaccato la città di Kfar Kila nel sud del Libano. Lo riporta un corrispondente di Al Jazeera. Nel frattempo i media israeliani riferiscono di incendi nell'area di Nahal Zavitan, nella regione del Golan, a nord-est del lago di Tiberiade. Haaretz cita il capo del consiglio locale, secondo il quale non è ancora chiaro se gli incendi siano il risultato diretto del lancio di razzi o missili, o il risultato di detriti caduti a terra. L'esercito israeliano ha dichiarato questa mattina di aver intercettato diversi proiettili sparati dalla direzione del Libano.


Il bilancio dei morti a Gaza è salito a 37.164 mentre i feriti, dal 7 ottobre scorso, sono 84.832. Lo ha comunicato il ministero della Sanità di Hamas aggiornando il bilancio delle vittime e sottolineando che solo nelle ultime 24 ore si sono registrati 40 morti.


 Hamas accetta la risoluzione di cessate il fuoco votata ieri dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ed è pronta a negoziare i dettagli. Lo ha detto all'agenzia Reuters Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, aggiungendo che spetta a Washington garantire che Israele la rispetti.


Il premier israeliano Benyamin Netanyahu "ha riaffermato il suo impegno" per il cessate il fuoco a Gaza. Lo ha reso noto il segretario di Stato americano Antony Blinken. 


Il segretario di Stato americano Antony Blinken, alla sua ottava visita in Israele dallo scoppio della guerra a Gaza, ha incontrato a Tel Aviv i rappresentanti dell'opposizione israeliana Benny Gantz e Yair Lapid. In un comunicato, il leader del partito di Unità nazionale afferma di aver esortato Blinken ad applicare "la massima pressione" sui negoziatori per raggiungere un accordo sulla liberazione degli ostaggi, sottolineando che "sosterrà qualsiasi accordo responsabile sulla questione dall'esterno del governo". Gantz, che lascia la coalizione questa settimana, ha detto anche a Blinken che se la minaccia di Hezbollah nel nord non potrà essere rimossa, "Israele non esiterà ad agire con la forza" per proteggere i suoi cittadini.


Quattro soldati israeliani sono stati uccisi nel sud di Gaza: lo ha annunciato l'esercito.


Il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, ha definito la morte di migliaia di civili nell'enclave palestinese, dal 7 ottobre scorso, un "sacrificio necessario", in occasione di alcuni messaggi inviati a funzionari del movimento estremista palestinese incaricati dei negoziati sul rilascio degli ostaggi. E' quanto scrive oggi il Wall Street Journal, spiegando che il leader di Hamas ha presentato come esempio le vittime civili della guerra d'Algeria.


Il presidente americano Joe Biden ha invitato Hamas a "dimostrare" di voler davvero una tregua nella Striscia di Gaza accettando l'accordo proposto nel piano Usa che ha avuto ieri sera l'approvazione delle Nazioni Unite.


Tre membri di Hezbollah sono stati uccisi e altre tre persone sono rimaste ferite in attacchi israeliani contro un convoglio di camion cisterna nel nordest del Libano. Lo ha reso noto una fonte miliare locale. "Nove attacchi missilistici hanno preso di mira un convoglio di autocisterne e un edificio nella località di Hawch el-Sayyed Ali, situata a Hermel, al confine siriano-libanese", ha spiegato la fonte.


Quattro palestinesi sono stati uccisi e altri otto feriti in un attacco delle forze israeliane vicino al villaggio di Kafr Nìma, a ovest di Ramallah. Lo riferiscono fonti della sicurezza all'agenzia Wafa, secondo cui i militari israeliani hanno aperto il fuoco contro un veicolo. Alla sparatoria è seguita un'incursione dell'esercito nel villaggio, che ha provocato scontri. Il ministero della Salute dell'Autorità palestinese ha aggiunto che altre otto persone sono rimaste ferite.


Il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen "ha accolto con favore" il voto del Consiglio di sicurezza dell'Onu sul piano di tregua nella Striscia di Gaza, definendolo "un passo nella giusta direzione". "La presidenza palestinese considera l'adozione di questa risoluzione come un passo nella giusta direzione per porre fine alla guerra genocida in corso contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza", ha affermato l'ufficio di Abu Mazen in una dichiarazione trasmessa in arabo dall'agenzia ufficiale Wafa.