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Tel Aviv, in 100mila in piazza per elezioni e ostaggi: scontri con la polizia | Iran, truppe allertate: "Gli Usa stiano lontani da Israele"

Cresce la tensione dopo l'attacco di Tel Aviv al consolato iraniano di Damasco. Hamas ribadisce la propria posizione: "Accordo solo con il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe israeliane"

Fotogallery - In 100mila in piazza a Tel Aviv per chiedere elezioni e ostaggi  

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 183.

Circa 100mila israeliani sono scesi in piazza a Tel Aviv per protestare contro il governo Netanyahu e per chiedere un accordo che riporti a casa gli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Ci sono stati scontri con la polizia. Dopo il recente attacco israeliano su Damasco, sono state udite altre esplosioni nelle vicinanze della capitale siriana. Teheran afferma: "La vendetta è inevitabile, decideremo dove e quando" e mette in guardia gli Usa di "stare lontani da Israele" per "non farsi male". Secondo i media americani, le truppe iraniane sono "in massima allerta". Per l'emittente Cbs, Teheran aspetterà la fine del Ramadan per attaccare con droni e missili lo Stato ebraico. Hezbollah: "La guerra è a un punto di svolta". Intanto, Hamas rifiuta di fare marcia indietro e ribadisce la sua posizione per un accordo: "Cessate il fuoco permanente, ritiro dell'esercito da Gaza e scambio di prigionieri". I miliziani hanno comunque accettato di inviare una delegazione per rinnovare i colloqui al Cairo questo fine settimana.

  • 06 apr

    Il ministro israeliano Katz da domenica sarà in Italia

    Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz e cinque famiglie degli ostaggi partiranno domenica per una visita diplomatica in Italia. Lo scrive Ynet, secondo cui l'obiettivo del viaggio è "convincere gli italiani a ritirare la loro opposizione all'operazione a Rafah, bloccare le richieste di cessate il fuoco unilaterale nell'Unione europea e aumentare la pressione sul Libano". La delegazione intende anche "ribadire la legittimità israeliana nel continuare i combattimenti e promuovere la questione dei rapiti".

  • 06 apr

    Tel Aviv scontri tra polizia e manifestanti

    I manifestanti di Tel Aviv hanno acceso diversi fuochi in Kaplan Street, nei pressi del ministero della Difesa, che sono stati rapidamente spenti dalla polizia con estintori. Gli agenti hanno poi usato la forza per allontanare le persone scese in piazza, mentre gli speaker del corteo cercavano di riprendere il controllo. La folla gridava "Polizia, chi proteggete esattamente?" e "Ben-Gvir è un terrorista".

  • 06 apr

    Tel Aviv, in 100mila in piazza per elezioni e ostaggi

    Sono circa 100mila gli israeliani scesi in piazza a Tel Aviv per protestare contro il governo Netanyahu e per un accordo che riporti a casa gli ostaggi ancora detenuti a Gaza, a sei mesi dal loro rapimento da parte di Hamas. I media parlano invece di "decine di migliaia", ma definiscono comunque la manifestazione come "la più grande dal 7 ottobre". La protesta si è svolta nei pressi del ministero della Difesa - l'unico a Tel Aviv - per concentrarsi all'incrocio della Ayalon, la tangenziale, rinominata "Piazza della democrazia". Tra gli slogan campeggiano quelli che chiedono "elezioni subito" e "liberate gli ostaggi subito".

  • 06 apr

    L'Iran giura vendetta a Israele - VIDEO

  • 06 apr

    Famiglie ostaggi: "Netanyahu si mette tra noi e nostri cari"

    Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu "si mette tra noi e i nostri cari". Lo hanno detto i parenti degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas in conferenza stampa a Tel Aviv prima delle proteste in programma questa sera. Lo riporta il Times of Israel. "Netanyahu sta fallendo di proposito nell'accordo e si sta frapponendo tra noi e i nostri cari a Gaza", ha detto Einav Zangauker, il cui figlio Matan Zangauker è tenuto prigioniero, "gli ostaggi non hanno tempo per le elezioni e per aspettare, l'ostacolo all'accordo deve essere rimosso adesso e Netanyahu sostituito immediatamente".
     

  • 06 apr

    Lapid parte per gli Usa: vedrà Blinken e Sullivan 

    Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid partirà in serata per Washington dove incontrerà il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan e il
    segretario di Stato americano Antony Blinken. Lo ha annunciato l'ufficio di Lapid citato dal Jerusalem Post. Durante la sua visita, Lapid incontrerà alti funzionari dell'amministrazione americana alla Casa Bianca e al Dipartimento di Stato, nonché senatori democratici e repubblicani, tra cui il presidente della commissione per le relazioni estere del Senato, Ben Cardin, il leader della maggioranza democratica Chuck Schumer e Lindsey Graham. 

  • 06 apr

    Israele, "9 razzi dal Libano, alcuni abbattuti da Iron Dome"

    Sono stati 9 i razzi lanciati dal Libano verso il nord di Israele, dove sono più volte risuonate le sirene di allarme inviando la gente nei rifugi. Lo ha fatto sapere, citato dai media, il portavoce militare aggiungendo che alcuni dei razzi da oltre confine sono stati intercettati dal sistema di difesa antimissili Iron Dome, altri invece sono caduti in zone aperte. 

  • 06 apr

    Media: "Sette bambini uccisi da un ordigno nel sud della Siria"

    Sette bambini sono rimasti uccisi nell'esplosione di un ordigno nelle campagne di Daraa, nel sud della Siria, vicino alle frontiere con la Giordania, il Libano e Israele. Lo riferiscono i media statali citati da Al Arabiya.
     

  • 06 apr

    Onu: "Fatto troppo poco per fermare la guerra a Gaza, è un tradimento dell'umanità"

    Il capo dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Martin Griffiths, ha affermato che la guerra di sei mesi tra Israele e Hamas a Gaza rappresenta "un tradimento dell'umanità". Secondo il funzionario Onu, nonostante "l'indignazione globale", "è stato fatto così poco per porvi fine, lasciando spazio a una così grande impunità". In una dichiarazione alla vigilia dei sei mesi della guerra, Griffiths ha chiesto "determinazione collettiva affinché si facciano i conti con questo tradimento dell'umanità".

  • 06 apr

    Media: "Esplosioni nelle vicinanze di Damasco"

    Alcune esplosioni nelle vicinanze della capitale siriana Damasco vengono riferite con un post su X da Arab news. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, la difesa aerea siriana ha colpito due obiettivi a sud di Damasco.

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