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Netanyahu: "Fase intensa combattimenti a Rafah è alla fine" | Usa: "Non rispondiamo al premier Israele su invio armi"

Nave mercantile danneggiata da un drone nel Mar Rosso. Media: "Leader Hamas prende tempo, vuole Israele in guerra con il Libano"

di Redazione online
23 Giu 2024 - 21:24

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 261. L'annuncio di Netanyahu: "La fase intensa dei combattimenti a Rafah è alla fine". Il leader di Hamas Yahya Sinwar sta prendendo tempo nei negoziati per un accordo di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi nella speranza che nel mentre scoppi una vera e propria guerra sul fronte libanese. Lo riferisce Haaretz in base a informazioni fornite da un funzionario coinvolto nei colloqui.  Gli Usa, che confermano che se sarà guerra con Hezbollah "garantiremo pieno appoggio a Israele", chiariscono ancora una volta la questione armi a Israele. "Non continueremo a rispondere alle dichiarazioni politiche del primo ministro Netanyahu" sui ritardi nell'invio di armi da parte degli Stati Uniti. Intanto, come reso noto dalla Marina britannica, una nave mercantile è stata danneggiata dall'attacco di un drone nel Mar Rosso, vicino allo Yemen, ma non sono stati segnalati feriti. Nella giornata di sabato almeno 42 persone sono morte nei raid israeliani sul campo profughi di Shati e nel sobborgo di Tuffah, a Gaza City.

Bombe su Rafah e sfollati in fuga nel sud della Striscia

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Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che la fase "intensa" dei combattimenti con Hamas a Rafah "è quasi terminata".


"Abbiamo chiarito ripetutamente la nostra posizione su questo argomento e non continueremo a rispondere alle dichiarazioni politiche del primo ministro" Benjamin Netanyahu. Lo riferiscono funzionari della Casa Bianca al Times of Israel a proposito degli attacchi del leader israeliano sui ritardi nell'invio di armi da parte degli Stati Uniti. "Non vediamo invece l'ora di avere un dialogo costruttivo con il ministro della Difesa Gallant" che sarà in questi giorni a Washington.


Almeno 37.598 persone sono morte e 86.032 sono rimaste ferite dall'inizio delle operazioni delle Forze di difesa israeliane nella Striscia di Gaza, il 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza, gestito dal gruppo islamista. I dati comprendono sia vittime civili sia membri del movimento islamista. 


Alcuni incendi sono divampati nel nord di Israele a causa dei detriti dei droni dal Libano caduti dopo essere stati intercettati dall'Idf. Lo conferma il portavoce militare. I pompieri sono al lavoro in particolare a Moshav Dishon, nell'Alta Galilea, nella foresta di Mashgav e ad Ayelet Hashar, nella valle naturalistica di Hula. 


Tredici palestinesi ricercati sono stati arrestati nella notte dall'esercito israeliano in Cisgiordania. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui sono stati confiscati "materiali utilizzati per fabbricare esplosivi e oltre 70mila shekel (oltre 17mila euro) usati per attività terroristiche nella città palestinese di Qalqilya". Dall'inizio della guerra, ha ricordato l'Idf, 4.150 palestinesi ricercati sono stati arrestati,t ra i quali 1.750 persone affiliate ad Hamas. 


Secondo Politico, la Casa Bianca è preoccupata per l'imminente discorso di Benyamin Netanyahu a una sessione congiunta del Congresso americano, ritenendo che il primo ministro israeliano potrebbe utilizzare il suo intervento per criticare il presidente Joe Biden per non aver sostenuto abbastanza la ritorsione contro Hamas a Gaza. Il discorso, previsto per il mese prossimo, potrebbe creare uno spettacolo diplomaticamente complicato e politicamente rischioso per un presidente in corsa per la sua rielezione. 


Alla luce di quanto sentito negli ultimi giorni, Benyamin Netanyahu spera che l'invio di armi da parte degli Usa "sia risolto nel prossimo futuro". "Ma vorrei sottolineare, e l'ho detto anche ai nostri amici americani - ha chiarito il premier israeliano nella seduta di governo a Gerusalemme - che abbiamo un mezzo e questo ha sempre fatto pendere l'ago della bilancia: il coraggio e la determinazione dei nostri combattenti, e con quest'arma vinceremo". Netanyahu ha quindi ribadito che nella polemica con gli Usa, innescata dal suo video di critica all'amministrazione Biden, di "essere pronto a subire attacchi personali per il bene della sicurezza di Israele". 


L'agenzia Wafa - che cita fonti a Gaza - ha riferito di "10 palestinesi uccisi in raid" israeliani su una casa nel quartiere di Sabra a Gaza City e su un'altra a nord del campo profughi di Nuseirat, sempre nel centro della Striscia. Fonti mediche locali parlano invece di 8 morti. L'esercito israeliano non ancora commentato il fatto.


Cinque persone sono morte a seguito dei raid aerei lanciati dalle forze israeliane su Gaza City. Bombardamenti sono stati segnalati anche a Rafah, nel sud di Gaza. Lo riferiscono funzionari palestinesi citati da Al Jazeera. Gli attacchi avvengono all'indomani di una giornata di incessanti bombardamenti a causa dei quali sono morti almeno 101 palestinesi nella Striscia di Gaza.


L'esercito israeliano sta continuando le sue operazioni a Rafah nel sud di Gaza dove è in azione la 162esima divisione. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui i soldati "hanno preso munizioni e distrutto imbocchi di tunnel del terrore". L'esercito - secondo la stessa fonte - sta proseguendo anche nel centro di Gaza e aerei israeliani hanno distrutto "decine di obiettivi di Hamas" nella zona.


Una nave mercantile è stata danneggiata questa mattina dall'attacco di un drone nel Mar Rosso, vicino allo Yemen, non sono stati segnalati feriti, secondo l'agenzia britannica per la sicurezza marittima (Ukmto). "Il comandante di una nave mercantile riferisce di essere stato colpito da un sistema aereo senza equipaggio, con conseguenti danni alla nave. Tutti i membri dell'equipaggio sono stati dichiarati salvi e la nave sta procedendo verso il suo prossimo porto di scalo", si legge in un bollettino dell'Ukmto, gestito dalla marina britannica.


Il leader di Hamas Yahya Sinwar sta prendendo tempo nei negoziati per un accordo di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi nella speranza che nel mentre scoppi una vera e propria guerra sul fronte libanese: lo riferisce Haaretz in base a informazioni fornite da un funzionario coinvolto nei colloqui. "Hamas non vuole un accordo adesso", ha detto la fonte, "non vuole liberare gli ostaggi, ma piuttosto guadagnare tempo. Yahya Sinwar vuole che scoppi la guerra al confine settentrionale e quindi non si muovera' verso un cessate il fuoco", ha affermato.


"Gli incontri con gli alti funzionari Usa saranno determinanti per il futuro della guerra". Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant prima di partire per gli Stati Uniti. "Durante i colloqui - ha aggiunto - ho intenzione di discutere gli sviluppi a Gaza e in Libano. Siamo pronti per qualsiasi azione che possa essere necessaria a Gaza, in Libano e in altre aree". Gallant vedrà il segretario di Stato Antony Blinken, il suo omologo Lloyd Austin, il direttore della Cia William Burns e l'invaito speciale di Biden in Medio Oriente Amos Hochstein. 


Un soldato israeliano è rimasto ucciso oggi durante i combattimenti nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'esercito. La sua morte porta a 315 il bilancio dei soldati rimasti uccisi nell'offensiva di terra contro Hamas e nelle operazioni al confine con Gaza.


Una parte del molo temporaneo costrutito dagli Stati Uniti a Gaza si è arenata sulla spiaggia Frishman di Tel Aviv. Lo riferiscono i media americani. La struttura è stata danneggiata lo scorso venerdì dal mare agitato per la seconda volta da quando ha iniziato ad essere operativa a maggio ed era stato ripristinato mercoledì. Secondo il New York Times, il molo potrebbe essere smantellato prima del previsto poiché ha fatto ben poco per conttribuire a migliorare l'assistenza umanitaria a Gaza.


Come ormai ogni sabato da mesi, migliaia di manifestanti si sono radunati questa sera a Tel Aviv per protestare contro il governo Netanyahu, chiedendo nuove elezioni e la liberazione degli ostaggi detenuti a Gaza. Molti manifestanti mostravano cartelli con scritto "ministro del crimine" e "fermate la guerra", mentre la gente si riversava in piazza. "Sono qui perché ho paura del futuro di mio nipote. Non ci sarà futuro per loro se non usciamo e non ci liberiamo di questo orribile governo", ha detto Shai Erel, imprenditore di 66 anni. L'organizzazione di protesta antigovernativa Hofshi Israel ha stimato che più di 150mila persone hanno partecipato alla manifestazione, definendola "la più grande dall'inizio della guerra contro Hamas". Alcuni manifestanti si sono sdraiati a terra coperti di vernice rossa nella Piazza della Democrazia di Tel Aviv, per protestare contro quella che dicono essere la morte della democrazia del Paese sotto Netanyahu.


Hanno scosso la rete le immagini di un palestinese ferito e legato sul cofano di un veicolo militare israeliano in movimento tra le macerie, quasi come fosse uno scudo umano, secondo alcuni commenti sul web: immagini girate nel nord della Cisgiordania e diffuse da Al Jazeera che nel suo post su X, commenta: "Le forze di occupazione abusano cosi' del corpo di un giovane palestinese legandolo a un veicolo militare". Condotta stigmatizzata da Israele tanto che l'esercito ha detto che chi ha legato quell'uomo ha agito contro i protocolli delle forze armate, una scelta "contraria agli ordini e alle procedure". Tutto è accaduto nell'area di Wadi Burqin, adiacente alla città di Jenin, dopo un'operazione militare finalizzata all'arresto di palestinesi ricercati. Nel corso dell'operazione, l'Idf ha riferito che i suoi soldati hanno risposto al fuoco contro uomini armati. Uno di loro è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco, quindi arrestato, e portato fuori dall'area appunto legato al cofano del veicolo. "La condotta registrata nel video non è coerente con gli ordini dell'Idf e con ciò che ci si aspetta dai suoi soldati", affermano i militari. "L'incidente - aggiungono - è oggetto di indagine e sarà trattato di conseguenza".


Diversi agenti di Hezbollah e siti appartenenti al gruppo sciita sono stati colpiti nel sud del Libano. Lo ha reso noto l'Idf. Riporta il Times of Israel. Un attacco ad Ayta ash-Shab ha preso di mira un agente di Hezbollah che era stato avvistato in uno dei posti di osservazione del gruppo, ha spiegato l'esercito israeliano aggiungendo che a Yaroun un aereo da caccia ha colpito un edificio utilizzato da Hezbollah, dopo che è stato identificato un agente che vi entrava. Aerei da caccia infine hanno colpito un altro edificio utilizzato da Hezbollah a Ramyeh.