Lo streamer 46enne era noto per le sue sfide estreme. L'ultimo live è stato definito come "dieci giorni di torture, deprivazione del sonno e ingestione di prodotti tossici". Aperta un'inchiesta
Jean Pormanove © Instagram
Una star del web francese, il 46enne influencer Raphael Graven, conosciuto online come Jean Pormanove e noto per le sue sfide estreme, è stato trovato morto dopo uno stream definito "dieci giorni di torture, deprivazione del sonno e ingestione di prodotti tossici". Il corpo è stato trovato domenica dalla polizia nell'abitazione dello streamer a Contes, nel dipartimento delle Alpi Marittime. La vicenda, che ha suscitato indignazione in francia, ha sollevato interrogativi sui limiti dei contenuti estremi online, e ha fatto scattare un'inchiesta della magistratura transalpina.
Lunedì mattina, intorno alle 10, la polizia ha trovato il corpo senza vita di Pormanove nel suo letto. Secondo quanto riportato dal sito francese BFMTV, il popolare streamer aveva trascorso “dieci giorni e notti di tortura”, caratterizzati da “violenza fisica estrema”, “privazione del sonno” e “ingestione di prodotti tossici”. Un video circolato sui social mostra un altro streamer, presente durante quella che è stata definita “l’ultima diretta”, interrompere bruscamente il livestream dopo aver tentato invano di svegliare Pormanove.
Conosciuto per le sue sfide estreme insieme agli streamer Naruto e Safine, Pormanove era già al centro di polemiche per contenuti che spaziavano da sessioni di gaming a dirette di umiliazioni fisiche. In alcuni video, lo si vedeva subire il lancio di oggetti, essere costretto a ingerire cibo mentre era trattenuto o essere gettato a forza in quello che sembrava un seminterrato. Questi episodi hanno alimentato dibattiti sulla sicurezza degli influencer e sulla responsabilità delle piattaforme.
La morte di Pormanove ha spinto le autorità francesi ad aprire un’inchiesta giudiziaria. Clara Chappaz, ministro delegato per l’Intelligenza Artificiale e gli Affari Digitali, ha dichiarato su X che "Jean Pormanove è stato umiliato e maltrattato per mesi in diretta sulla piattaforma Kick" e ha annunciato che "un'inchiesta giudiziaria è in corso".
Le indagini, secondo i media francesi, si concentrano anche su altri due streamer, Naruto e Safine, già arrestati a gennaio 2025 per presunta violenza su persone vulnerabili. In quell'occasione, secondo quanto riportato da Le Parisien, oggetto delle violenze sarebbero stato sempre Pormanove e un altro streamer disabile, i quali però avevano sempre negato la circostanza. Naruto, intanto, in un post su Instagram ha reso omaggio a Pormanove, definendolo “fratello, compagno, partner” e chiedendo rispetto per la sua memoria e domandando "di non condividere il video dei suoi ultimi momenti”.
La vicenda di Pormanove non è isolata. Solo il mese scorso, la tiktoker Keyla Andreina González Mercado è stata uccisa in diretta da un colpo di pistola alla testa, sparato dal partner di un’amica durante una sessione di streaming. Nel video, si vedeva la giovane dire "stanno arrivando", e subito dopo parlare con un uomo entrato nel locale. Pochi istanti dopo, il delitto.