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Il regno social dei suprematisti bianchi: i loro follower sono 22 volte più numerosi dei "pro Isis"

Dopo la strage di Christchurch Google e Facebook hanno iniziato a bandire i contenuti dei nazionalisti, ma lʼideologia razzista continua a propagarsi in rete

Il regno social dei suprematisti bianchi: i loro follower sono 22 volte più numerosi dei
-afp

Dopo le ultime due sparatorie negli Stati Uniti, si riapre il dibattito sui gruppi di estrema destra americani.  "Vendicare il Texas dall'invasione ispanica" era il pensiero fisso di Patrick Crusius, autore della strage di El Paso.

Il suo manifesto è apparso sul suo profilo Twitter e sul forum 8chan, piattaforma di cui si era servito anche Brenton Tarrant, il neofascista che ha ucciso 50 persone in Nuova Zelanda, negli attacchi di Christchurch. Proprio in seguito alla strage di Tarrant, gli inquirenti hanno iniziato a comprendere il ruolo centrale del web per i suprematisti bianchi di tutto il mondo.

Chat su WhatsApp e Telegram, gruppi Facebook, forum online - Il suprematismo bianco si serve del web per diffondere i propri manifesti. Come evidenzia La Repubblica, questi meccanismi sono gli stessi adoperati dai gruppi terroristici islamici. Dopo la strage di Christchurch, la Commissione europea e altri stati esterni, tra cui la stessa Nuova Zelanda, hanno così richiesto un intervento da parte dei colossi del web per frenare la diffusione di contenuti razzisti e nazionalisti in rete.

Facebook e Google avevano già attivato la loro macchina per bloccare la propaganda dei terroristi islamici sul web, ma fermare il suprematismo bianco potrebbe essere più difficile. Secondo uno studio della George Washington University, riportato da La Repubblica, i nazionalisti bianchi possono contare su un numero di seguaci online ventidue volte superiore rispetto a quello dell'Isis.

Il network del nazionalismo è molto esteso e include diverse piattaforme. Si passa dai tradizionali gruppi Facebook (molti dei quali sono già stati bloccati) a social meno noti, come Reddit, fino a piattaforme come 8chan, utilizzate appunto dagli stessi autori delle stragi per spiegare le proprie intenzioni. Forum che garantiscono l'anonimato e che rendono più complicata l'identificazione degli autori dei messaggi. Dopo la strage di El Paso, anche il fondatore di 8chan, Fredrick Brennan, ne chiede la chiusura: "Il sito non fa alcun bene al mondo. E' completamente negativo per tutti". Il programmatore da un anno non collabora più con la piattaforma che è diventata uno spazio di reclutamento per i nazionalisti bianchi violenti.

La richiesta di Brennan non ha lasciato indifferente CloudFlare, che si occupa di servizi di sicurezza informatica. L'azienda ha infatti deciso di non proteggere più il forum 8chan dagli attacchi hacker, interrompendo il supporto al sito con la seguente motivazione: "8chan ha dimostrato ripetutamente di essere un pozzo nero dell'odio". Il forum, ricorda CloudFlare, oltre che da Crucius è stato usato anche dal suprematista bianco Brenton Tarrant, autore della strage nelle moschee di Christchurch, nonché da John Earnest, un altro suprematista bianco che ad aprile ha aperto il fuoco in una sinagoga a Poway, un sobborgo di San Diego (California).

Perfino il mondo dei videogiochi è divenuto un mezzo di comunicazione per i suprematisti. Discord, un'applicazione che permette ai giocatori di chattare per scambiarsi opinioni e consigli, è spesso stata citata come luogo di incontro dei suprematisti. Già nel 2017 la piattaforma aveva iniziato a chiudere i profili di utenti considerati pericolosi.