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"Il cecchino canadese Wali ucciso 20 minuti dopo l'arrivo a Mariupol" ma lui con un video smentisce: "Non sapevo di essere morto"

Il militare riappare in video e scherza anche sulla notizia. Finora ha operato a Kiev ma le sue apparizioni "discutibili" sui social fanno arrabbiare i vertici del suo commando

Il super cecchino Wali smentisce la notizia sulla propria morte

"Ucciso dalle forze russe appena 20 minuti dopo essere entrato in azione a Mariupol", questa la notizia apparsa sui social il 15 marzo a proprosito di Wali, il supercecchino canadese che si è volontariamente offerto per combattere al fianco degli ucraini.

Ma a smentire la notizia ci ha pensato proprio Wali, il cui vero nome per ovvi motivi di sicurezza non è mai stato rivelato: "Sono stato l'ultimo a sapere della mia morte", ha ironizzato in una video intervista rilasciata al giornale Toronto Star.

 

Wali è considerato uno dei migliori cecchini del mondo, ha fatto parte del Royal 22e régiment (un reggimento di fanteria dell'esercito canadese). Su di lui circolano notizie, non confermabili, che riguardano i numeri record (se così si possono definire gli omicidi). Un cecchino normale abbatte fino a 10 obiettivi al giorno, lui in Afghanistan e Iraq è arrivato a colpirne fino a 40. Ma su questa bravura Wali ha messo un po' le mani avanti e al quotidiano canadese ha detto: "Non sono il migliore del mondo, sono bravo, ma qui in Ucraina c'è gente migliore". "Sai - ha aggiunto - sono stato un programmatore fino a qualche settimana fa e per essere un bravo cecchino hai bisogno di allenarti ogni settimana e io sono un po' fuori forma". "Sono un buon tiratore - ha aggiunto - non ho ancora ucciso nessun russo ma ho dato il mio contributo: i cecchini servono anche ad altro, siamo i migliori osservatori e contribuiamo ad aiutare l'intelligence".

 

 

La propaganda e la diffusione della foto del cadavere sui social - E se la propaganda ucraina aveva sbandierato ai quattro venti l'arrivo del super cecchino Wali, la controparte russa è subito passata la contrattacco. Qualche giorno dopo si è diffusa sui social la notizia della sua morte, peraltro lampo. "Ucciso a Mariupol dopo 20 minuti", con tanto di foto di presunto suo cadavere. "Non sono mai stato a Mariupol", ha detto Wali, "ho operato nei pressi di di Kiev, alle porte della capitale. Quando sono rientrato dalla missione ho acceso il telefonino e trovato decine di messaggi di gente preoccupata sulla mia sorte. Posso dire - ci scherza su - che sono stato l'ultimo a venire informato della mia morte".

 

 

La sua difficile gestione come militare - Wali da parte della Norman Brigade, un reparto militare volonario che è principalmente composto da ex militari canadesi e britannici. Ma ai suoi superiori certi atteggiamenti non piacciono, soprattutto il suo "apparire" sui social. Ha fatto molto discutere uno scatto che Wali ha diffuso recentemente che lo vede immortalato col suo fucile di precisione Sako immerso in una vasca di palline per bimbi, di quelle che si trovano nei centri commerciali. "Gli abbiamo detto di obbedire alla catena di comando ma lui vuol fare lo spirito libero. Però qui ci sono altre priorità", hanno detto seccati i comandanti della Norman Brigade in una nota ufficiale.

 

 

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