I vescovi americani vogliono fare santo il capo Sioux Alce Nero
Nellʼultima conferenza dei prelati è stato dato lʼavvio al processo, ora in attesa di voto favorevole o contrario. Battezzato nel 1904, il leader spirituale professò una forma di sincretismo religioso

I vescovi americani voglio santificare Alce Nero: questo l'impegno dei prelati che nella loro ultima conferenza a Baltimora hanno approvato l'avvio del processo che, in caso di conclusione favorevole, vedrà il leggendario capo Sioux innalzato agli onori degli altari. Sarebbe il primo santo nativo americano e uno dei pochi nord-americani. Alce Nero (Black Elk), che da bambino combattè a Little Big Horn contro il generale Custer, girò il mondo con Buffalo Bill e vide gli orrori del massacro dei Sioux a Wounded Knee, era cattolico.
Dopo il battesimo nel 1904, il più influente leader americano del ventesimo secolo battezzò centinaia di Sioux e altri nativi, insegnando la bibbia, celebrando messe, predicando sermoni e vivendo una vita umile e giusta fino alla morte nel 1950 in una riserva del South Dakota.
I missionari che lo battezzarono nel giorno di San Nicola gli diedero Nicholas come nome da cristiano. Ma anche prima della conversione, Nicholas Black Elk si era distinto per la sua spiritualità e da cattolico praticò una forma di sincretismo religioso che mescolava pratiche native popolarizzate nel celebre "Black Elk Speaks" del poeta e giornalista John Neihardt a quelle della religione occidentale.
(Alce Nero da giovane, foto tratta dal gruppo Facebook "L'ultimo Pellerossa")
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