Nuove proteste a Hong Kong, gli organizzatori: 1,7 milioni di partecipanti
Il movimento chiede le dimissioni della governatrice Carrie Lam, elezioni democratiche con suffragio universale e lʼindagine indipendente sui metodi brutali usati dalla polizia
Ammontano a più di 1,7 milioni le persone che hanno aderito a Hong Kong alla del Civil Human Rights Front, il gruppo delle mobilitazioni da 2 milioni di adesioni contro la legge sulle estradizioni in Cina.
E' la stima degli organizzatori. Bonnie Leung, tra i leader dell'iniziativa, ha ricordato che oggi "è un giorno di pace", rinnovando l'invito a "mostrare al mondo che la gente di Hong Kong è pacifica", in risposta agli scontri violenti con la polizia.
Quella odierna è la seconda mobilitazione più grande delle ultime 11 settimane di proteste, alle spalle della marcia del 16 giugno che raccolse adesioni per 2 milioni di persone. La cifra, secondo i media locali, sarebbe in difetto perché non terrebbe conto di tutti i cortei.
La leader fa riferimento ai violenti scontri avvenuti tra agenti e manifestanti all'aeroporto avvenuti la scorsa settimana. Il movimento chiede le dimissioni della governatrice Carrie Lam, elezioni democratiche con suffragio universale e l'indagine indipendente sui metodi brutali usati dalla polizia.
Leung ha chiarito che saranno le forze dell'ordine a doversi fare carico delle responsabilità in caso di scontri e caos. Sabato, a Tamar Park, ha manifestato il fronte pro-Pechino: più di 476.000 persone (108.000 per la polizia) hanno preso parte al raduno della Safeguard Hong Kong Alliance, la lobby che include i principali leader politici e del business della città.