Guerra in Ucraina, la sorte dei militari dell'Azovstal che si sono consegnati ai russi
Il caso a "Quarta Repubblica": la Duma chiede un processo per crimini contro l'umanità, l'Europa li vuole liberi
I componenti della Duma, il parlamento russo, continuano a chiedere un processo esemplare per i soldati ucraini che per settimane hanno resistito nelle acciaierie dell'Azovstal, prima che il presidente Zelensky ordinasse loro di consegnarsi. Francia e Germania, invece, chiedono di liberare i soldati: un'opzione che però è ancora lontana dal tavolo delle trattative visto che una fonte qualificata ha confermato all'agenzia russa Interfax che un primo processo ci sarà e si terrà a Mariupol.
I russi, in particolare, puntano il dito contro Battaglione Azov ma a "Quarta Repubblica" Serhij Bewz, 39enne capo delle forze speciali a Kiev, rimanda al mittente le accuse: "Ci chiamano nazisti - ha spiegato - e ci definisco criminali di guerra, ma i nostri soldati non avrebbero ammazzato nessuno se non ci avessero invaso. Il nostro simbolo? Non è una svastica, è un simbolo formato dalle lettere cirilliche I ed N, che significano Indipendenza e Nazione. Loro vogliono far credere che siamo nazisti, invece tutto il mondo ha visto quello che loro hanno fatto a Bucha".
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