Ghosn, l'Interpol emette un mandato d'arresto internazionale
Lʼex presidente di Nissan-Renault, accusato in Giappone di frode fiscale e malversazione, è fuggito in Libano
L'Interpol ha emesso un mandato d'arresto Carlos Ghosn e lo ha comunicato alle autorità del Libano, dove si trova al momento l'ex presidente di Nissan-Renault accusato in Giappone di frode fiscale e malversazione. Lo ha riferito il ministro libanese Albert Sernhan, lasciando intendere per la prima volta che Ghosn potrebbe essere interrogato. Il ministro ha inoltre sottolineato che Libano e Giappone non hanno un trattato di estradizione.
Intanto gli inquirenti giapponesi hanno perquisito l'abitazione di Ghosn, mentre la Turchia ha arrestato varie persone che sarebbero coinvolte nella sua fuga. Ghosn, accusato di vari reati finanziari e fiscali che nega di aver commesso, era stato arrestato a Tokyo a novembre 2018 e solo ad aprile ha ottenuto la libertà vigilata a condizione, tra l'altro, di non lasciare il Giappone.
Ma domenica Ghosn, che è cittadino francese, libanese e brasiliano, è riuscito a fuggire dal Giappone nonostante avesse consegnato i suoi tre passaporti ai legali. Una fonte vicina al dossier ha detto che un tribunale nipponico gli aveva concesso di tenere un secondo passaporto francese per spostarsi all'interno del Giappone. "Doveva tenere il passaporto" per dimostrare il suo status di residente a breve termine, ha detto la fonte, che ha aggiunto "c'era il permesso della corte". Ghosn conservava il passaporto in una cassetta chiusa con un lucchetto il cui codice era in mano ai suoi avvocati.
I dati dell'emigrazione non registrano l'uscita di Ghosn dal Giappone, ma risulta il suo ingresso in Libano con un passaporto francese, secondo la tv pubblica giapponese NHK. Sulla rocambolesca fuga girano voci pittoresche. Ad esempio la stampa libanese scrive che l'ex magnate dell'automobile si sarebbe nascosto nella custodia di un contrabbasso per lasciare il Giappone, storia che il suo entourage smentisce.
Si ritiene che Ghosn si sia imbarcato su un jet privato all'aeroporto di Kansai, nell'ovest del Giappone, il 29 dicembre sia decollato alla volta di Istanbul. Lì avrebbe preso un volo dretto a Beirut. Il ministero dell'Interno turco ha aperto un'indagine sul trasferimento del manager tra due aerei privati lunedì all'aeroporto di Istanbul. Sono state fermate e interrogate sette persone, tra cui quattro piloti, riferisce la stampa turca.
L'ex presidente di Renault-Nissan ha comunicato di avere "organizzato da solo" la fuga dal Giappone. "Le affermazioni sui media secondo le quali mia moglie Carole e altri membri della mia famiglia avrebbe svolto un ruolo nella mia partenza dal Giappone sono false e menzognere", ha fatto sapere Ghosn in un comunicato inviato all'agenzia Afp.
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