Gerusalemme, violenti scontri sulla Spianata delle Moschee: feriti
Decine di dimostranti al termine delle preghiere hanno cominciato a protestare contro gli sfratti di famiglie palestinesi nel quartiere di Sheikh Jarrah, nella parte est della città
Violenti scontri tra polizia e manifestanti palestinesi a Gerusalemme sulla Spianata delle Moschee nell'ultimo venerdì di Ramadan. Secondo quanto riportano i media locali, decine di dimostranti al termine delle preghiere hanno cominciato a protestare contro gli sfratti di famiglie palestinesi nel quartiere di Sheikh Jarrah, nella parte est della città. Almeno 169 persone sarebbero rimaste ferite. La polizia ha chiuso la Porta di Damasco.
I manifestanti hanno lanciato pietre contro gli agenti e la polizia ha risposto con lancio di granate assordanti. Al tempo stesso anche a Sheikh Jarrah sono stati segnalati scontri tra forze dell'ordine e dimostranti palestinesi schierati in difesa delle famiglie minacciate di sfratto. Due manifestanti, secondo i media, sono stati arrestati. Tra i dimostranti sono stati segnalati diversi deputati della Lista Araba Unita alla Knesset.
Abu Mazen: "Israele è responsabile" Il presidente palestinese Abu Mazen ha accusato Israele "come responsabile degli sviluppi pericolosi e degli attacchi in corso" a Gerusalemme e "delle relative conseguenze". Abu Mazen ha poi invitato "la comunità internazionale ad assumersi tutte le sue responsabilità per fermare l'aggressione" contro i palestinesi" e "fornire protezione internazionale".
Usa: "Appello per ridurre le tensioni a Gerusalemme" Dopo i violenti scontri, gli Usa hanno lanciato un appello per ridurre le tensioni a Gerusalemme e per evitare lo sfratto dei palestinesi nel quartiere di Gerusalemme est a vantaggio dei coloni israeliani.
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