Scandalo fiscale

Gb, la vicepremier Angela Rayner si dimette dopo lo scandalo tasse: traballa il governo Starmer

La numero due del governo britannico lascia l'incarico dopo il rapporto che ha accertato irregolarità fiscali nell’acquisto di una seconda casa. Per il premier Starmer si apre una fase delicata

05 Set 2025 - 13:29
 © IPA

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Angela Rayner, vicepremier del Regno Unito e ministra dell'Abitazione, ha annunciato le dimissioni dopo la pubblicazione del rapporto indipendente che ha certificato un mancato pagamento di tasse per l'acquisto di una seconda casa. La decisione, resa nota il 5 settembre, è stata confermata dalla stampa britannica e rappresenta un colpo durissimo per il governo guidato dal laburista Keir Starmer. La vicenda, esplosa inizialmente grazie a un'inchiesta del Daily Telegraph, è diventata rapidamente un caso politico nazionale, minando la credibilità della numero due dell'esecutivo e alimentando tensioni interne in un momento già delicato per il Labour, alle prese con un calo di consensi nei sondaggi.

Lo scandalo fiscale e l'inchiesta indipendente

 L'origine della vicenda risale all'acquisto, da parte di Rayner, di un appartamento del valore di circa 800.000 sterline a Hove, località balneare sulla costa meridionale dell'Inghilterra. Secondo l'inchiesta condotta da Sir Laurie Magnus, consigliere indipendente per gli standard ministeriali di Downing Street, la vicepremier avrebbe versato meno di quanto dovuto in materia di stamp duty, l'imposta di registro sugli immobili. L'ammanco stimato sarebbe di circa 40.000 sterline. Magnus ha consegnato le sue conclusioni direttamente al premier Starmer, sottolineando la violazione del codice di condotta ministeriale. L'esito del rapporto ha reso inevitabili le dimissioni della vicepremier, formalizzate poche ore dopo la diffusione delle indiscrezioni sui media britannici.

La difesa di Rayner e le accuse dei legali

 Rayner ha ammesso pubblicamente di aver commesso "un errore", precisando però di aver agito "in buona fede" e affidandosi a consulenze che riteneva corrette. In particolare, la parlamentare laburista ha indicato di aver ricevuto rassicurazioni da uno studio legale che seguiva la transazione. La vicenda si è però ulteriormente complicata quando gli stessi avvocati hanno smentito di aver fornito qualsiasi indicazione in materia fiscale, sostenendo di essere stati trasformati in "capri espiatori". La contraddizione ha alimentato le critiche dell'opposizione conservatrice, che da giorni chiedeva chiarimenti e spingeva per le dimissioni. Nel frattempo, l'HMRC, l'agenzia fiscale britannica, avrebbe aperto un'ulteriore verifica, valutando anche l'applicazione di sanzioni pecuniarie che potrebbero aggirarsi intorno alle 12.000 sterline.

Le reazioni politiche e il colpo per il Labour

 La notizia delle dimissioni è stata accolta con grande clamore a Westminster. Keir Starmer, inizialmente schieratosi in difesa della vicepremier in Parlamento, ha dovuto prendere atto delle conclusioni dell'inchiesta e accettarne l'uscita dal governo. "Una decisione difficile ma necessaria", avrebbe dichiarato il leader laburista secondo quanto riportato dalla stampa britannica. Il ritiro di Rayner segna una perdita pesante per il partito: figura popolare sia tra l'ala moderata sia tra la sinistra interna, era considerata un elemento di equilibrio politico. La sua uscita apre una fase di incertezza per la leadership di Starmer, già indebolita da critiche sull'azione di governo e da sondaggi poco favorevoli. Anche tra i cittadini della sua circoscrizione elettorale, Ashton-under-Lyne, non sono mancati momenti di tensione. Alcuni residenti hanno chiesto apertamente le sue dimissioni, arrivando perfino a imbrattare i muri della sua abitazione con scritte di protesta.

Le possibili conseguenze sul governo Starmer

 Le dimissioni della vicepremier potrebbero avere effetti immediati sulla stabilità dell'esecutivo. Secondo la stampa britannica, Starmer sarebbe pronto a un rimpasto di governo già nelle prossime ore, con l'obiettivo di indicare rapidamente un sostituto e contenere i danni politici. Tra i nomi più citati figurano quelli di Wes Streeting, ministro della Sanità, e di Yvette Cooper, attuale titolare dell'Interno. Il premier dovrà gestire non solo la successione, ma anche la ricostruzione della fiducia interna al partito e nel Paese. Con la conferenza annuale del Labour alle porte, il caso Rayner rischia di monopolizzare il dibattito politico, indebolendo ulteriormente un governo già messo alla prova da difficoltà economiche e da divisioni interne.

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