il caso

Francia, il governo sospende Shein dopo lo scandalo delle bambole pedopornografiche

Parigi annuncia lo stop alla piattaforma online finché l’azienda non garantirà la conformità alle norme francesi. Il provvedimento arriva mentre si inaugura il primo negozio fisico tra proteste e file di clienti

05 Nov 2025 - 16:56

Il governo francese ha avviato una procedura di sospensione della piattaforma di e-commerce cinese Shein, chiedendo alla società di dimostrare che tutti i contenuti e i prodotti offerti siano pienamente conformi alla normativa nazionale. L’iniziativa, disposta dal primo ministro Sébastien Lecornu, prevede verifiche da parte dei ministeri competenti nelle prossime quarantotto ore. Il provvedimento arriva a pochi giorni dallo scandalo legato alla vendita di bambole gonfiabili con sembianze infantili, considerate pedopornografiche. Il caso ha provocato proteste e un’indagine della magistratura francese.

I possibili effetti della sospensione

 Il ministero dell’Economia di Parigi ha precisato che la misura è temporanea e sarà revocata solo dopo che Shein avrà dimostrato la piena conformità ai requisiti legali. Durerà infatti "il tempo necessario affinché la piattaforma mostri che tutti i suoi contenuti rispettano le nostre leggi e regolamenti", ha dichiarato una nota ufficiale. L’obiettivo, secondo il governo, è garantire il rispetto delle norme di tutela dei consumatori e della dignità delle persone.

Il caso delle "bambole pedopornografiche"

 Tutto è nato dalla presenza sul sito di prodotti a carattere sessuale con aspetto di bambine. Dopo la segnalazione, l’azienda ha rimosso le inserzioni incriminate e ha deciso di sospendere temporaneamente l’intera categoria di sex doll per adulti. Il portavoce francese del gruppo ha assicurato la massima collaborazione con la magistratura e l’intenzione di condividere i dati degli acquirenti coinvolti. "Saremo completamente trasparenti con le autorità", ha affermato Quentin Ruffat alla radio Rmc, confermando che la piattaforma sta riesaminando le procedure di controllo interno.

L’apertura del punto vendita fisico tra proteste e curiosi

 La sospensione è stata annunciata in concomitanza con l’apertura del primo negozio fisico permanente di Shein in Francia, all’interno dei grandi magazzini BHV Marais nel centro di Parigi. All’esterno si sono tenute manifestazioni di associazioni ambientaliste e gruppi per la tutela dei minori, mentre all’interno si sono registrate lunghe code di clienti attratti dai prezzi contenuti del marchio. Secondo quanto riportato da Le Parisien, alcuni attivisti si sono poi introdotti nel punto vendita esponendo bandiere palestinesi e cartelli di protesta contro lo sfruttamento della minoranza uigura in Cina. "Dalla colonizzazione ai vostri armadi" è stato uno degli slogan scanditi prima dell’intervento del servizio d’ordine, che ha poi accompagnato i manifestanti all’uscita. All’esterno, tra rue de Rivoli e rue des Archives, la fila di clienti è proseguita senza interruzioni, con famiglie, giovani e turisti in attesa di visitare il nuovo store del colosso asiatico.

La stretta francese sull’ultra-fast fashion

 Negli ultimi anni Shein è finita più volte nel mirino delle autorità francesi per pratiche commerciali scorrette e scarsa trasparenza ambientale. Nel 2025 è stata multata per 191 milioni di euro per violazioni legate all’uso dei cookies e alla pubblicità ingannevole. La Francia, intanto, sta valutando una legge che introduce limiti e tassazioni specifiche contro il fenomeno dell'"ultra-fast fashion", con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e migliorare la tracciabilità dei prodotti provenienti dall’Asia.

Verifiche e audizioni parlamentari

 Secondo quanto riferito dal relatore della commissione parlamentare Antoine Vermorel-Marque, i vertici di Shein saranno convocati entro quindici giorni per rispondere alle domande sulla trasparenza delle catene di approvvigionamento e sulle misure adottate dopo lo scandalo. L’esecutivo francese non ha escluso, in caso di nuove irregolarità, il divieto totale di operare nel Paese. Per Shein, la sfida è ora doppia: riconquistare la fiducia delle istituzioni e salvaguardare la propria immagine in uno dei mercati più sensibili al tema della responsabilità sociale e ambientale.

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