"L'Italia è pronta a ricostruire il Teatro di Mariupol. Approvata dal Consiglio dei ministri la mia proposta di offrire all'Ucraina mezzi e risorse per riedificarlo appena sarà possibile. I teatri di ogni Paese appartengono a tutta l'umanità". Così su Twitter il ministro della Cultura Dario Franceschini. E immediata è arrivata, sempre via Twitter, la risposta del presidente Zelensky: "Grazie Dario Franceschini, hai dato un buon esempio da seguire. Insieme ricostruiremo il Paese fino all'ultimo mattone". Intanto, dalle macerie del Mariupol Drama Theatre emergono come fantasmi i sopravvissuti alle bombe sganciate mercoledì dagli aerei russi, mentre i soccorritori cercano di sgombrare i detriti per riuscire a entrare in quel seminterrato dove avevano trovato rifugio centinaia di persone. Si sono salvati almeno in 130, afferma la parlamentare ucraina Olga Stefanyshyna. Ma i soccorsi sono complicati, i bombardamenti e l'artiglieria non si fermano. Nessuno sa esattamente quanti fossero là sotto: forse 500, forse più di mille, quasi tutti donne, anziani, bambini. E nessuno sa ancora se ci sono morti e feriti tra coloro che erano fuggiti dalla periferia di Mariupol sotto attacco costante e avevano pensato di mettersi in salvo nel centro della città, nei sotterranei di quel teatro che pensavano sarebbe stato risparmiato.
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