Alla bonifica dell'area e allo studio di quanto accaduto il 4 agosto nel porto di Beirut collaborano anche tecnici e specialisti dei vigili del fuoco italiani, arrivati in Libano dopo le esplosioni. Tra le operazioni, per esempio, dopo la verifica con la termocamera della presenza di focolai attivi nel relitto della nave scaraventata dall'esplosione sulla banchina, i vigili del fuoco italiani, con il supporto di un'autobotte dei vigili libanesi, sono entrati nella stiva spegnendo le fiamme residue. Stabilita l'assenza all'interno di sostanze pericolose, è stata fatta una prima ispezione senza riscontrare la presenza di vittime. Nuovo prelievo di sostanze, inoltre, in alcuni punti del’area portuale: gli specialisti del nucleo nucleare - biologico - chimico - radiologico (Nbcr) hanno provveduto alla successiva analisi dei campionamenti senza individuare la presenza di sostanze pericolose
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