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Etiopia, le forze ribelli sono alla periferia di Addis Abeba

La Cnn aggiorna sulla posizione delle milizie del partito Fronte popolare di liberazione dei Tigrè e dall'Esercito di liberazione degli Oromo

etiopia carro armato
-afp

In Etiopia le forze ribelli costituite dal partito Fronte popolare di liberazione dei Tigrè e dall'Esercito di liberazione degli Oromo sono "attualmente alla periferia della capitale etiope Addis Abeba". Lo rivela la Cnn, informata da fonti diplomatiche regionali. Il Consiglio dei ministri dell'Etiopia aveva già dichiarato lo stato di emergenza a livello nazionale, dopo che i combattenti avevano conquistato le città strategiche di Dessie e Kombolcha.

"Che si muovano o meno dipende da una serie di fattori, tra i quali la posizione degli Stati Uniti". A proposito di questi ultimi, Jeffrey Feltman, inviato speciale degli Usa per il Corno d'Africa, si recherà in Etiopia, secondo quanto riferito da un responsabile del dipartimento di Stato e riportato via Twitter da Al Hurra.

 

Intanto, l'ambasciata degli Stati Uniti in Etiopia consiglia "fortemente" ai propri concittadini di riconsiderare il viaggio in Etiopia e a coloro che sono nel Paese di "fare preparativi per lasciare la nazione". Così si legge su un tweet della rappresentanza diplomatica degli Usa ad Addis Abeba, con la premessa che "il contesto di sicurezza in Etiopia si è significativamente deteriorato negli ultimi giorni con una continua escalation del conflitto armato e di disordini civili" nelle regioni degli Amhara, degli Afar e dei Tigrè.

 

 

E proprio "immediata cessazione delle ostilità, pieno rispetto della vita e dei beni dei civili nonché delle infrastrutture statali in Etiopia", è quanto chiede il presidente dell'Unione africana (Ua) Moussa Faki Mahamat in un comunicato pubblicato sul sito web dell'organizzazione continentale, che denuncia la "profonda preoccupazione" per l'escalation dello scontro militare nel Paese del Corno d'Africa.

 

Nel comunicato, il presidente dell'Ua invita inoltre le parti a distogliere i propri sostenitori da atti di rappresaglia contro qualsiasi comunità e ad astenersi da discorsi di odio e incitamento alla violenza e alla divisione, esortando all'impegno nel dialogo per una soluzione pacifica nell'interesse del Paese. Il numero uno dell'Ua ricorda, inoltre, alle parti i loro obblighi in materia di rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, con particolare riguardo alla protezione dei civili e a garantire l'accesso dell'assistenza umanitaria per le comunità bisognose, ribadendo il costante impegno dell'Unione africana a collaborare per il sostegno di un processo politico basato sul consenso.

 

A tal fine, il presidente invita le parti a impegnarsi con l'alto rappresentante dell'Ua per il Corno d'Africa, l'ex presidente nigeriano Olusegun Obasanjo. 

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