Il 28 settembre

Elezioni parlamentari in Moldova: sfida serrata tra filo-europei e filo-russi

Un appuntamento cruciale per il futuro politico e geopolitico del Paese

27 Set 2025 - 15:20
 © Ansa

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Domenica 28 settembre i cittadini della Moldova voteranno per eleggere i 101 deputati del nuovo Parlamento, in un appuntamento cruciale per il futuro politico e geopolitico del Paese. La campagna elettorale ha evidenziato una netta contrapposizione tra le forze filo-europee e quelle vicine a Mosca.

Elezioni parlamentari in Moldova: i partiti

 Il Partito azione e solidarietà (Pas), al governo e sostenuto dalla presidente Maia Sandu, punta su riforme e lotta alla corruzione. A sfidarlo è il Blocco patriottico, guidato dagli ex presidenti Igor Dodon (socialista) e Vladimir Voronin (comunista), che propone relazioni più strette con la Russia e accusa l'esecutivo delle difficoltà economiche.

In corsa anche il Blocco alternativa del sindaco di Chisinau, Ion Ceban, che si dichiara filo-europeo con posizioni più moderate, ma include figure controverse. "Il Partito nostro" di Renato Usatii propone invece un programma antisistema e populista, mentre diversi candidati indipendenti tentano di capitalizzare il voto di protesta. I sondaggi indicano un testa a testa tra Pas e Blocco patriottico: l'ultimo pubblicato assegna rispettivamente il 24,9 per cento e il 24,7 per cento delle intenzioni di voto.

Alternativa si collocherebbe al 7-8 per cento e Il Partito nostro al 5-6 per cento. Altri studi stimano i due principali blocchi attorno al 34-36 per cento degli elettori decisi, confermando che l'esito dipenderà dagli indecisi e dal livello di partecipazione.

Il voto della diaspora

 Particolare rilevanza avrà il voto della diaspora, storicamente favorevole alle forze filo-europee: per la prima volta, i moldavi residenti in dieci Paesi potranno votare per corrispondenza, mentre all'estero sono stati allestiti oltre 300 seggi. Sullo sfondo pesano inoltre i tentativi di influenza e le campagne di disinformazione attribuite alla Russia.

La Commissione elettorale centrale (Cec) non ha autorizzato la società iData a condurre exit poll, adducendo dubbi sulle fonti di finanziamento e sulla capacità di realizzare l'indagine con risorse proprie. Il risultato finale appare incerto: il Pas potrebbe restare primo partito senza ottenere la maggioranza assoluta, mentre il Blocco patriottico mira a capitalizzare il malcontento sociale. I partiti minori e gli indipendenti rischiano così di diventare decisivi nei negoziati per la formazione della futura coalizione. Queste elezioni sono considerate una svolta per il percorso europeo della Moldova e per gli equilibri geopolitici regionali.

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