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Trump martedì in tribunale: "Il giudice mi odia" | La pornostar: "Aizza le persone contro di me, ho paura"

Come riferito dall'avvocato Joe Tacopina l'ex presidente Usa "non sarà ammanettato"

L'udienza a cui dovrà presentarsi Donald Trump per il caso della pornostar Stormy Daniels è stata fissata per le 14:15 ora locale (le 20:15 in Italia) di martedì 4 aprile.

Lo riferiscono i media Usa. Come riferito da Joe Tacopina, avvocato dell'ex presidente Usa, Trump "non sarà ammanettato". Secondo il legale "probabilmente" la Procura di Manhattan renderà ufficiali le accuse contro il tycoon solo in occasione dell'udienza di martedì. Sul social Truth, l'ex inquilino della Casa Bianca ha inferto il suo affondo contro il giudice che presiederà il processo: "Mi odia", ha attaccato. Intanto, Daniels, in un'intervista al Times - riportata dal Corriere - ha detto di essere "spaventata, per la prima volta. Lo stesso Trump incita alla violenza e la incoraggia. Aizza le persone contro di me. Non ho paura di lui, ma basta un sostenitore pazzo che crede di fare il lavoro di Dio o di proteggere la democrazia".

 

Le accuse di Trump contro il giudice

 Juan Manuel Merchan è il giudice che ha presieduto il processo contro due società della Trump Organization e il loro ex chief financial officer, Allen Weisselberg, uno dei consiglieri più fidati di Trump. Sta anche supervisionando il procedimento per frode e riciclaggio contro Steve Bannon, l'ex capo stratega del tycoon. "E' un tribunale fantoccio", ha attaccato l'ex presidente.

 

Trump dovrebbe volare a New York lunedì e pernottare alla Trump Tower in vista dell'udienza prevista per martedì, secondo due persone a conoscenza dei suoi piani che hanno parlato a condizione di mantenere l'anonimato. Trump verrà chiamato in giudizio nella stessa aula di Manhattan dove la sua società è stata processata e condannata per frode fiscale a dicembre e dove si è svolto il processo per stupro a carico del magnate del cinema Harvey Weinstein. Venerdì funzionari del Secret Service e della polizia di New York si sono recati in visita nel tribunale e si sono incontrati per discutere dei piani di sicurezza. 

 

Stormy: "Incriminazione causerà violenze e morte" - L'incriminazione di Trump "è monumentale, epica. E sono fiera di me. L'altro lato della medaglia è che questo evento dividerà ulteriormente gli americani", ha aggiunto Stormy nell'intervista al britannico Times. "Se l'è già cavata una volta dopo aver aizzato alla rivolta e creato il caos. Quale che sia l'esito dell'incriminazione ci saranno violenza, feriti e morte", ha avvertito l'attrice hard. La pornostar ha quindi denunciato le violenze verbali subite da sostenitori di Trump: "All'inizio dicevano che ero alla ricerca di soldi, mi davano della bugiarda, della prostituta, ma ora mi dicono 'ti uccideremo'".

 

Trump "non è più intoccabile" dopo essere stato incriminato, ha continuato Stormy, aggiungendo con una battuta di non avere paura dell'ex presidente, perché "l'ho visto nudo. Non vedo come possa essere più spaventoso con i vestiti addosso". Daniels, al secolo Stephanie Gregory Clifford, ha espresso soddisfazione per l'incriminazione perché "anche una persona di potere non è esente dalla legge".

 

Ivanka Trump: "Amo mio padre e Usa, addolorata per entrambi"

 "Amo mio padre e amo il mio Paese. Oggi sono addolorata per entrambi". Così Ivanka Trump, figlia dell'ex presidente, ha commentato su Instagram l'incriminazione a Manhattan. "Apprezzo le voci di tutto lo spettro politico che esprimono sostegno e preoccupazione", ha aggiunto.

 

Biden ha saputo dell'incriminazione di Trump dai media

 "Tutti noi, incluso il presidente, ha appreso dell'incriminazione di Trump giovedì sera, come tutti gli americani, dai media". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. La funzionaria ha ribadito più volte che dall'amministrazione non ci sarà alcun commento sul caso.

 

Lo staff di Trump: raccolti 4 milioni di dollari dopo l'incriminazione

 Per Trump sono stati raccolti "oltre 4 milioni di dollari nelle 24 ore successive alla persecuzione politica senza precedenti del procuratore di Manhattan Alvin Bragg", si legge in una newsletter della campagna del tycoon per le elezioni del 2024, in cui si accusa di nuovo il procuratore di "palese interferenza contro il principale candidato presidenziale repubblicano". Lo staff sottolinea che "oltre il 25% dei fondi proviene da nuovi donatori". 

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