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Deportazione di bambini ucraini, la testimonianza: "Orfanotrofi vuoti, i russi hanno portato via tutti"

"Quarta Repubblica" parla del mandato di arresto nei confronti di Putin, ricercato come criminale di guerra

"Non abbiamo più bambini in nessun orfanotrofio a Kherson. Sono stati tutti portati via dai russi". "Quarta Repubblica" mostra la testimonianza di una donna ucraina dopo la sentenza della corte penale all'Aia, che ha emesso un mandato di cattura per Vladimir Putin (e per Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i Diritti dei bambini presso il Cremlino) per crimini di guerra. L'accusa è appunto quella di aver deportato bambini e adolescenti ucraini in Russia.

 

"Non conosciamo il destino di questi bambini né il destino dei bambini che sono stati portati fuori dalle istituzioni educative", continua provata la donna. "È stata la deportazione dei nostri figli e la distruzione della nostra nazione". 

"Il mandato non ha solo un significato simbolico, come sento dire da più parti, ma molto più concreto", sottolinea il giudice Cuno Tarfusser, che ha fatto parte della corte penale all'Aia. "Si certifica, da parte del più alto organo giudiziario internazionale, che questi sono crimini di guerra".

 

Si parla di almeno seimila deportazioni, con l'elenco, nell'ordine di cattura, dei casi già accertati e le testimonianze delle famiglie e degli stessi minori riusciti a tornare in Ucraina. "Le prove sono abbastanza solide o comunque solide al punto di chiedere il mandato di cattura", spiega Tarfusser.

 

Dal canto proprio, Mosca non nega le deportazioni, ma le giustifica con l'intenzione di salvare i bambini dalle zone di guerra. 

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