Cuba, industria dei sigari in ginocchio dopo il passaggio dell'uragano Ian
Tre morti, decine di migliaia di sfollati e pesanti danni infrastrutturali. Ma non solo: le intense piogge e le forti raffiche di vento a 200 chilometri orari hanno gravemente colpito la provincia di Pinar del Río, dove si trova gran parte delle migliori piantagioni di tabacco
Usa, dopo Cuba l'uragano Ian ha toccato terra in Florida
L'uragano Ian, classificato ancora categoria 4 su 5, ha impattato nel sud-ovest della Florida vicino a Cayo Costa, con venti vicino a 240 chilometri orari. Lo rende noto il servizio meteo statunitense. Sono già oltre 1,5 milioni gli abitanti della Florida rimasti senza elettricità. In precedenza la tempesta ha devastato Cuba, provocando al suo passaggio la morte di almeno due persone nella provincia occidentale di Pinar del Rio. L'uragano ha interrotto l'elettricità anche sull'isola e costretto circa 38mila persone a lasciare le loro case.
Leggi Tutto Leggi MenoL'uragano Ian sulle regioni occidentali di Cuba, oltre a causare tre morti, pesanti danni infrastrutturali, decine di migliaia di sfollati e un blackout nazionale, ha gravemente colpito anche i sigari.
L'industria del tabacco nella provincia di Pinar del Río, dove si trova gran parte delle migliori piantagioni, è in ginocchio. Secondo dichiarazioni alla stampa di Yosvany López González, capo del Centro Studi e Analisi di Tabacuba, a San Juan y Martínez, 151 dei 155 depositi utilizzati dall'azienda per immagazzinare il tabacco raccolto dai produttori avevano registrato crolli o danneggiamenti rilevanti.
Assicurando che le perdite sono "molto rilevanti" ma ancora non quantificabili con precisione, López González ha ricordato che "fino al 20 settembre erano state raccolte 4.110 tonnellate di tabacco, mentre altre 158 tonnellate erano ancora nelle mani dei 67 produttori".
All'interno del Paese, invece, è la società statale Tabacuba, che acquista il 95% dei raccolti dei produttori privati, conservati nei magazzini su tutto il territorio nazionale. La maggior parte di essi, però, è andato distrutto dalle piogge torrenziali e dai venti con raffiche di 200 km/h che hanno accompagnato il passaggio dell'uragano Ian.
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