Coronavirus, è polemica in Germania per il "party galleggiante" a Berlino
Un migliaio di fan della musica tecno si sono riuniti sul canale che attraversa il quartiere di Kreuzberg per chiedere aiuti finanziari per i club della capitale creando un enorme assembramento. Criticata anche la scelta del luogo, davanti a un ospedale
E' polemica in Germania per un "party galleggiante" a Berlino. Oltre un migliaio di fan della musica tecno si sono riuniti sul canale che attraversa il quartiere di Kreuzberg con piccoli gommoni e qualche barcone per richiamare l'attenzione delle istituzioni sui club della capitale, esclusi dagli aiuti finanziari. L'iniziativa si è poi trasformata in un raveparty con tanto di intervento della polizia per disperdere la manifestazione dove non si stavano rispettando le distanze di sicurezza.
"Salvare la cultura rave" - L'iniziativa è andata in scena domenica pomeriggio e all'origine della protesta c'è il fatto che i club di Berlino sono stati esclusi dagli aiuti finanziari di cui hanno goduto invece le istituzioni culturali statali. Lo slogan dei partecipanti era "salvare la cultura rave" e col passare delle ore, infatti, la manifestazione è diventata un vero raveparty, con assembramenti e impossibilità di mantenere il distanziamento sociale.
Davanti a un ospedale - La capogruppo dei verdi a Berlino, Silke Gebel, ha criticato la scelta del luogo, in un punto non lontano da dove ha sede un grande ospedale cittadino: "Un rave davanti a un ospedale è almeno di cattivo gusto". E gli organizzatori si sono scusati per questo: "Quello per cui vorremmo scusarci molto chiaramente è il più che mal scelto e simbolicamente inappropriato punto finale di fronte a un ospedale. Avrebbe dovuto essere fatto meglio", hanno detto. Dal 30 maggio a Berlino è comunque permesso manifestare senza limiti nel numero dei partecipanti.
Le ragioni della protesta - Gli stessi organizzatori avevano spiegato sui social le ragioni dell'iniziativa. "Tutti gli eventi musicali sono vietati. Anche se comprendiamo la ragione di questo divieto e finora lo abbiamo sempre rispettato, i nostri cuori sanguinano. I nostri mezzi di sussistenza legati all'attività artistica minacciano di sparire, così come i nostri spazi culturali, se il sistema non ci mostrerà solidarietà",
Alla fine la Berlin Club Commission ha diffuso un comunicato chiedendo ai partecipanti di "limitare i contatti sociali nei prossimi 14 giorni, in particolare con persone malate o anziane per ridurre la possibile diffusione del contagio".
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