Coronavirus e fede, anche il santuario di Lourdes è in crisi
Ci sarà un "passivo di 8 milioni di euro, non avendo nessun altra entrata se non generosità dei pellegrini", spiegano dal santuario famoso in tutto il mondo perché legato alla pastorella Bernadette
Anche Lourdes è in crisi per il coronavirus. A lanciare è il rettore del celebre santuario mariano, Olivier Ribadeau Dumas. Senza i milioni di pellegrini, "concluderemo l'anno con un passivo di 8 milioni di euro, non avendo altra entrata. Non abbiamo, infatti, nessun tipo di sostegno regionale o statale, né aiuti collegabili all'8 per mille". Anche il sindaco della cittadina, seconda in Francia per turismo, ha scritto al governo per avere aiuti.
In questi due mesi di chiusura totale, racconta Il Messaggero, sono stati preservati i posti di lavori delle persone impiegate nei vari settori al santuario, dagli operai ai giardinieri.
Nel 2018, secondo una stima, 2,2 milioni di turisti hanno affollato il santuario costruito dopo le apparizioni alla pastorella Bernadette. Che cosa succederà nei prossimi mesi? "Sicuramente per tutto il 2020 è impensabile che possano riprendere i pellegrinaggi come prima - spiega monsignor Dumas - non sono tecnicamente possibili i flussi che si avevano fino a qualche mese fa. Ci saranno delle aperture ma per piccolissimi gruppi con tutti gli accorgimenti del caso. Quanto potremo reggere non si sa, per ora andiamo avanti".
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