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Cibo, nuovo tipo di larve fra alimenti in commercio in Ue dal 26 gennaio

L'autorizzazione, proposta dalla Commissione europea e approvata dagli Stati Ue, arriva dopo l'ok dato a partire dalla fine del 2021 prima alle larve gialle della farina, poi alla locusta migratoria e da ultimo ai grilli

 

Cibo, nuovo tipo di larve fra alimenti in commercio in Ue dal 26 gennaio - foto 1
Ipa

Il cibo "sostenibile" è sempre più realtà.

Le larve del verme minore della farina (Alphitobus diaperinus) congelate, in pasta, essiccate e in polvere potranno essere commercializzate in Ue come nuovo alimento dal 26 gennaio. È l'effetto di un regolamento proposto dalla Commissione europea e approvato dagli Stati membri, pubblicato il 5 gennaio. Con le larve del verme minore della farina, sono quattro gli insetti e i loro derivati ad aver ricevuto il via libera come nuovo alimento dall'Unione europea dopo le larve gialle della farina, le locuste e i grilli. E altre otto domande sono in lista d'attesa. La Commissione Ue ha autorizzato la società Ynsect NL B.V. a immettere nel mercato europeo queste larve.

In tutti i casi elencati, le norme Ue includono requisiti specifici di etichettatura per quanto riguarda l'allergenicità poiché le proteine da insetti possono causare reazioni soprattutto nei soggetti già allergici a crostacei, acari della polvere e, in alcuni casi, ai molluschi. Nonostante la levata di scudi di molti in Italia, Bruxelles vede gli insetti, e le proteine alternative in generale, come una risposta all'aumento del costo delle proteine animali, del loro impatto ambientale, dell'insicurezza alimentare, della crescita della popolazione e della corrispondente, crescente domanda di proteine tra le classi medie. L'allevamento di insetti potrebbe contribuire anche a ridurre le emissioni di gas serra e lo spreco alimentare.

 

Lo studio delle proteine derivate da insetti è considerato una delle aree più importanti del programma Orizzonte Europa che sostiene finanziariamente la ricerca nei Paesi Ue. Per ora l'impatto sul mercato, spiega la Commissione europea, "è trascurabile perché parliamo di una piccola nicchia". E poi "spetta ai consumatori decidere se vogliono o meno mangiare insetti - secondo il punto di vista più volte ribadito dell'esecutivo Ue -, il loro uso come fonte alternativa di proteine non è nuovo e vengono mangiati regolarmente in molte parti del mondo".

 

Sul metodo di produzione, provenienza e potenziale allergenico, tuttavia, l'approccio Ue non convince tutti. Oggi al Parlamento europeo la Lega ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea sulla commercializzazione del grillo domestico. La prima firmataria Elena Lizzi chiede, insieme agli altri europarlamanetari del partito, quali misure la Commissione intende prendere "per chiarire quali siano i metodi di produzione" dei prodotti che arriveranno in Europa dal 24 gennaio, "specialmente perché la maggior parte di questi insetti proviene da Paesi extra Ue, come Vietnam, Tailandia o Cina". Gli eurodeputati domandano anche quali studi e ricerche sono previste "per approfondire la possibilità di reazioni allergiche e per evitare che venga messa in pericolo la sicurezza alimentare dei cittadini europei".

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