La première dame e il presidente Emmanuel Macron hanno intentato una causa per diffamazione contro l'influencer statunitense Candace Owens. Le prove includeranno foto, dati scientifici e testimonianze di esperti
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Brigitte Macron è pronta a presentare in un'aula di tribunale statunitense documentazione fotografica, dati medici e testimonianze scientifiche per smentire una delle accuse più assurde e infamanti degli ultimi anni: quella secondo cui non sarebbe nata donna. A diffondere la teoria, rilanciata più volte online, è stata l'influencer americana di destra Candace Owens, già nota per posizioni estremiste. Dopo settimane di tensione crescente, la première dame francese e suo marito Emmanuel Macron hanno scelto di reagire sul piano legale, portando la questione davanti alla giustizia americana. Secondo quanto dichiarato dal loro avvocato Tom Clare, il caso rappresenta una "distrazione dolorosa" per il capo dello Stato francese, ma la coppia è fermamente decisa a dimostrare la falsità delle accuse e a chiudere definitivamente una vicenda che definiscono "umiliante e surreale".
Le affermazioni che hanno scatenato la reazione legale dei Macron provengono da Candace Owens, attivista e influencer statunitense vicina alla destra conservatrice. Owens ha più volte dichiarato, anche pubblicamente sui social media, che Brigitte Macron sarebbe in realtà un uomo biologico. Le accuse, definite "incredibilmente sconvolgenti" dall'avvocato della coppia presidenziale, sono state rilanciate anche nel podcast Fame Under Fire della BBC, dando loro una risonanza internazionale. Tom Clare, legale dei Macron negli Stati Uniti, ha spiegato che la signora Macron ha vissuto queste insinuazioni come un attacco personale profondamente offensivo, mentre per il presidente francese rappresentano una distrazione istituzionale in un momento delicato della sua presidenza. La coppia ha deciso di agire in modo risoluto, affidandosi al sistema giudiziario americano per ottenere giustizia.
Il ricorso per diffamazione è stato depositato nel luglio 2025 presso un tribunale del Delaware. I Macron accusano Owens di aver messo in atto una vera e propria campagna di "umiliazione globale" e "bullismo mediatico" a danno della première dame. La denuncia include 22 capi d'imputazione, e pur non specificando l'entità economica del risarcimento richiesto, fa riferimento a danni compensativi e sanzionatori, secondo quanto previsto dalla giurisdizione americana. Essendo coinvolti personaggi pubblici, la legge statunitense impone che per ottenere una condanna i querelanti debbano dimostrare la cosiddetta "actual malice", ossia che le dichiarazioni contestate siano state fatte sapendo che erano false oppure con grave negligenza rispetto alla verità. Si tratta di uno standard legale elevato, che rende la battaglia legale ancora più complessa, ma non impossibile.
La strategia della difesa sarà ampia e articolata. Come ha confermato Tom Clare in varie interviste, i Macron presenteranno prove fotografiche, documenti medici e testimonianze di esperti per attestare la femminilità biologica di Brigitte Macron. Tra le prove citate vi sarebbero anche fotografie che ritraggono la première dame incinta e immagini familiari che la mostrano durante la crescita dei suoi figli, elementi che il team legale ritiene inoppugnabili. Clare ha spiegato che "verranno fuori testimonianze di esperti di natura scientifica" e che la coppia è pronta a dimostrare in modo dettagliato e specifico la falsità delle accuse. "È incredibilmente sconvolgente pensare di dover affrontare una simile prova", ha dichiarato Clare, "ma Brigitte Macron è determinata ad assumersi questo peso pubblico se serve per mettere fine a questa vicenda".
Le insinuazioni su Brigitte Macron non sono nate negli Stati Uniti. Già in Francia, anni fa, blogger come Amandine Roy e Natacha Rey avevano rilanciato teorie complottiste sulla première dame. In quel caso, la coppia Macron aveva vinto una causa per diffamazione, ma nel 2025 la sentenza è stata annullata in appello per motivi legati alla libertà di espressione, senza che venisse messa in discussione la falsità delle affermazioni. Il caso Candace Owens rappresenta quindi l'evoluzione più recente e mediatizzata di una narrazione tossica che affonda le radici in ambienti complottisti. Ora, però, con il coinvolgimento della giustizia americana e la volontà esplicita della coppia presidenziale di fornire prove concrete, la vicenda si appresta a entrare in una nuova fase, giuridica e pubblica.