È stata attivata una raccolta fondi per aiutare la famiglia del piccolo a sostenere le spese
Un bimbo di 10 mesi, Arian Roman, è morto all'ospedale di Antalya, in Turchia, mentre si trovava in vacanza nella località di Lara (Turchia) con il padre, la madre e il fratello di 6 anni. La famiglia, di origine rumena, vive in Italia da 22 anni: ha abitato a lungo a San Donà di Piave (Venezia) e da poco si è trasferita a Musile. Come si legge su La Nuova Venezia, i genitori del bambino per problemi burocratici rischiano di dover rinviare il volo previsto in serata per riportare il piccolo a casa.
Il consolato italiano di Smirne richiede la documentazione originale inviata via posta cartacea per il trasferimento della salma a San Donà. La procedura sta causando ritardi e fino a quando non sarà completata, la salma resterà bloccata. "Chiediamo solo di poter tornare a casa con nostro figlio", ha detto la madre del bimbo lanciando una serie di appelli anche attraverso i social. Per aiutare la famiglia a sostenere le spese per il rimpatrio della salma è stata è stata attivata una raccolta fondi (questo l’IBAN IT75A0623036141000015266780).
"Cari amici, con il cuore spezzato vi scrivo per condividere una notizia terribile: il nostro nipotino, il piccolo Aryan Constantin, di appena 10 mesi, è venuto a mancare mentre si trovava in vacanza con la famiglia in Turchia. Il dolore è immenso e ci sentiamo impotenti di fronte a questa tragedia". Comincia così il post pubblicato su Facebook dalla zia del bimbo per comunicare la notizia della sua scomparsa e per fare un appello.
"Oltre alla sofferenza per la perdita, ci troviamo ad affrontare una situazione estremamente difficile legata al rimpatrio del corpo di Aryan in Italia. I costi e le procedure sono schiaccianti e al di sopra delle nostre possibilità in questo momento. Facciamo un appello disperato al vostro aiuto. Qualsiasi sostegno, anche finanziario, per affrontare le spese di rimpatrio, ci sarebbe di grande aiuto e significherebbe moltissimo per noi. Ogni gesto conta e ci aiuterebbe a riportare il piccolo Aryan a casa, per potergli dare l’ultimo saluto qui, insieme a noi. Vi ringraziamo di cuore per ogni pensiero gentile e per qualsiasi forma di aiuto possiate offrire".
La famiglia era giunta in Turchia il 12 agosto per godere qualche giorno di vacanza in compagnia di un gruppo di amici rumeni. Sarebbero dovuti rientrare a casa nel fine settimana. Ma la mattina del 13 agosto, Arian ha iniziato a sentirsi male. Si è svegliatp alle 5. verso le 7 ho notato che aveva delle chiazze sulla pelle, poi aveva un colorito viola che si è allargato su tutto il corpo e non si reggeva con la schiena mentre lo tenevo in braccio". La madre del piccolo ha subito chiesto aiuto, ma non c'erano dottori a disposizione nell'immediato. Dopo un po' un medico ha visitato il bimbo. "Hanno chiamato un'ambulanza - ha spiegato la donna - ma è arrivata molto tempo dopo, troppo. Non arrivava mai e già era trascorso del tempo. Sono arrivati in ospedale ad Antalya con il piccolo e, poco più tardi, mi hanno detto che era morto. Non sappiamo ancora perché".
"Il volo per riportare a casa nostro figlio è un miraggio - ha dichiarato la donna -. Il consolato italiano di Smir, perché mio figlio è italiano oltre che cittadino rumeno, chiede la documentazione cartacea all’agenzia funebre in Antalya. Non basta una Pec via mail che sarebbe istantanea. Abbiamo già pagato 5 mila euro di spese varie, solo grazie ai nostri amici che ce li hanno prestati. Non possiamo stare qui ancora a lungo. Ho visto mio figlio prima e dopo l’autopsia, ora vorrei solo portarlo a casa".