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Assalto al Campidoglio Usa, arrestato il capo di una milizia di estrema destra | Mandato di comparizione ai big del web

Contro Stewart Rhodes, leader degli Oath Keepers, le accuse sono di eversione e cospirazione contro il Paese. Sarebbe stato una figura chiave nell'organizzazione della rivolta del 6 gennaio 2021

congresso Usa, capitol hill
Ansa

Doppia svolta nelle indagini della commissione del Congresso americano che indaga sul sanguinoso assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, costato la vita a cinque persone.

Un mandato di comparizione è stato spiccato nei confronti di tutte le principali piattaforme social. Intanto l'Fbi ha arrestato Stewart Rhodes, fondatore delle milizie di estrema destra degli Oath Keepers, accusato di eversione e di aver cospirato contro il Paese.

Accusa di eversione - L'operazione puntava infatti a impedire al Senato di certificare la vittoria di Joe Biden su Donald Trump. E' la prima volta che gli inquirenti, impegnati nella ricerca della verità sull'assalto al Campidoglio, e il Dipartimento di giustizia muovono come capo di accusa quello dell'eversione, che viene contestato anche ad altre dieci persone coinvolte nelle indagini. 

 

Chi è Rhodes - Rhodes, ex paracadutista dell'esercito americano, laureato a Yale ed ex collaboratore del deputato libertario Ron Paul, ha fondato gli Oath Keepers in Texas nel marzo del 2009, facendone il più importante gruppo paramilitare di estrema destra attivo negli Usa insieme all'organizzazione dei Proud Boys. 

 

Da lui arrivavano le istruzioni agli uomini dell'attacco - Il giorno dell’attacco, subito dopo il comizio di Trump, Rhodes era sicuramente a Capitol Hill, dove stava comunicando via telefono e chattando con alcuni membri e responsabili del suo gruppo, introdottisi nei corridoi e nelle stanze del Congresso. Non ci sarebbero prove che anch'egli era dentro il palazzo, ma sicuramente fu lui a dare direttive e istruzioni agli uomini del suo gruppo. 

 

"Tattiche militari nell'attacco" - Nel mandato di cattura si legge come Rhodes e i suoi sono accusati non solo di essere entrati con la forza nel palazzo, usando tattiche militari e scagliandosi contro gli agenti della Capitol Police e della polizia di Washington che tentavano di arginare la folla, ma anche di aver organizzato una vera e propria "task force di reazione rapida" che stazionò al vicino Hotel Virginia di Washington, pronta a intervenire se necessario. 

 

La difesa: guardie del corpo di amici di Trump - I legali della difesa hanno sempre sostenute che queste persone erano state assunte per fungere da guardie del corpo a protezione dei vip amici e alleati di Trump presenti alla giornata di protesta, come il controverso Roger Stone, da sempre stretto consigliere del tycoon, anch'egli all'Hotel Virginia in quelle ore. 

 

Rhodes e i "patrioti" - "I patrioti devono prendere la situazione nelle loro mani", scrisse Rhodes quel 6 gennaio in un post sulla piattaforma Signal subito dopo l'inizio dell'assedio al Campidoglio. 

 

Mandato di comparizione per i big del web

 La commissione del Congresso americano che indaga sull'assalto a Capitol Hill ha spiccato un mandato di comparizione per i responsabili di tutti i principali big del web e dei social media, da Facebook a Twitter, da Reddit ad Alphabet, quest'ultima la holding che controlla Google e YouTube. Big tech è accusata di non aver fornito le informazioni richieste già dallo scorso agosto.

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