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Apre a Parigi "Corleone", il ristorante della figlia di Totò Riina

Il locale nel cuore della Ville Lumière è gestito da Lucia, la più piccola dei figli del padrino mafioso, con il marito Vincenzo Bellomo

Apre a Parigi
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Riparte da Parigi la "vita nuova", come lei stessa l'ha definita su Facebook, di Lucia Riina, 39 anni, ultimogenita del boss di Cosa nostra Totò, morto il 17 novembre 2017 in carcere.

La donna si è trasferita nella Ville Lumière con il marito Vincenzo Bellomo e la figlia, che ha poco più di due anni, e ha aperto un ristorantino che si chiama "Corleone by Lucia Riina".

Il locale promette "autentica cucina siciliana-italiana da scoprire in un ambiente elegante e accogliente" ed è in Rue Daru, una stradina non lontana dall'Arc de Triomphe, dal parco di Monceau e dal celebre Lido. Il ristorante è intestato alla società per azioni Luvitopace con un capitale sociale di mille euro e il cui presidente è Pierre Duthilleul, ma nessuno vuole aggiungere dettagli e la stessa Riina chiede il "rispetto della privacy" e si rifiuta di rilasciare interviste.

Spicca lo stemma di Corleone - Facciata in legno e vetro sormontata da una tenda verde col nome e la firma autografa che Lucia Riina utilizza anche per i suoi quadri, il ristorante ospita anche lo stendardo con lo stemma di Corleone: un leone rampante che stringe un cuore. Il bistrò ha un aspetto elegante con luci soffuse tavolini in marmo bianco, sedie e divanetti in legno e imbottitura verde scuro che richiamano lo stendardo e la tenda esterni.

Le polemiche sul bonus bebè - La più piccola dei figli del padrino mafioso corleonese, che seppe chi fosse il padre dopo il suo arresto nel gennaio '93, da tempo desiderava lasciare Corleone dove si sentiva "oppressa" ed "emarginata" e dove sosteneva di avere con la famiglia un basso reddito. Nel 2017 si era vista rifiutare il bonus bebè dopo la nascita della figlia due volte dal Comune di Corleone e una volta dall'Inps. Proprio in quell'occasione su Fb scrisse: "Chiederemo al presidente della Repubblica la revoca della cittadinanza italiana sia per noi che per nostra figlia così sarà chiaro al mondo intero come l'Italia politica e mediatica tratta i suoi figli, perché sono brutti, sporchi e cattivi".

I sospetti sul marito Bellomo - Nel 2008 si è sposata con Vincenzo Bellomo, un giovane di Corleone che faceva il rappresentante di prodotti vinicoli e alimentari. Il marito, che ha 44 anni, era stato al centro delle attenzioni investigative antimafia perché sospettato di essere il "Vincenzo Belluomo" di cui si parlava in un pizzino ritrovato nel covo di Montagna dei Cavalli, a Corleone, dov'è stato arrestato l'altro padrino corleonese Bernardo Provenzano.