Per il ministro, "l'Unesco non può diventare la sede di uno scontro ideologico permanente". Il testo è stato comunque approvato
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Dopo le polemiche di ottobre, quando anche grazie all'astensione dell'Italia l'Unesco adottò una risoluzione contro Israele, ora Roma corre ai ripari. E il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, fa sapere di aver "dato precise istruzioni di voto al Rappresentante dell'Italia: votare 'no' contro l'ennesima risoluzione politicizzata su Gerusalemme". Per il ministro, "l'Unesco non può diventare la sede di uno scontro ideologico permanente".
La Risoluzione, presentata da Algeria, Egitto, Libano, Marocco, Oman, Qatar e Sudan e che si intitola 'Palestina Occupata', è stata adottata a larga maggioranza da 22 paesi. Dieci, tra cui appunto l'Italia, hanno votato contro e 23 si sono astenuti. Il testo critica il governo israeliano anche per vari progetti di costruzione nella Città Vecchia e nei luoghi sacri di Hebron. Inoltre invoca la fine del blocco di Gaza "senza menzionare gli attacchi" di Hamas dalla Striscia verso lo Stato ebraico, aggiungono gli israeliani.
Israele plaude a scelta italiana - Israele plaude alla decisione italiana di schierarsi contro la nuova risoluzione su Gerusalemme che, a giudizio israeliano, rigetta la sovranita' dello Stato ebraico su qualsiasi parte di Gerusalemme. L'ambasciatore presso l'organismo culturale dell'Onu, Carmel Shama-Hacohen, citato dal Times of Israel, ha definito "senza dubbio uno sviluppo positivo" la posizione dell'Italia annunciata dal ministro degli Esteri Angelino Alfano.