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Life is Strange 2, l'Episodio 3 "Wasteland" è il punto di svolta della serie

Prosegue il viaggio dei fratelli Sean e Daniel Diaz, nell'acclamata serie di Dontnod Entertainment

Life is Strange 2, l'Episodio 3
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Continua il lungo viaggio di Sean e Daniel Diaz, scappati da Seattle dopo la tragedia che li ha colpiti e diretti al confine per arrivare a Puerto Lobos in Messico.

Al termine del secondo episodio li abbiamo lasciati ancora una volta in fuga dopo un periodo di pace trascorso a Beaver Creek, i cui eventi precipitano fino a portarli su un treno diretto verso l'ignoto: durante il viaggio ritrovano due vecchie conoscenze, Finn e Cassidy, gli hippie giramondo visti brevemente in quel di Beaver Creek.

Comincia così il loro viaggio nelle "Wastelands" e il terzo capitolo di una storia sempre più orientata verso quei toni cupi e maturi che, in maniera diversa, hanno caratterizzato anche le vicende di Max e Chloe.

Non è mai semplice parlare di un gioco narrativo senza poter entrare più nel merito della narrazione stessa con esempi concreti, ma un aspetto accomuna bene o male tutti i videogiochi a puntate nel momento in cui si arriva al punto di svolta: un episodio deve sacrificarsi facendosi transizione tra il prima e dopo, con tutti i compromessi che questo comporta. Nel caso di Life is Strange 2 tocca a Wastelands.

Il viaggio di Sean e Daniel si ferma, un po' come accaduto nel secondo episodio, ma in questo caso copre l'intero arco narrativo; dall'inizio alla fine resteremo sempre nello stesso posto, l'accampamento raffazzonato della loro nuova famiglia che porta entrambi i fratelli - in particolare Daniel - a un cambiamento fisico e ancor più emotivo, costruito su un crescendo di contrasti fra i due.

Life is Strange 2, l'Episodio 3
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Da questo terzo episodio emerge una stereotipizzazione di Daniel in qualità di piccolo ribelle contro l'autorità dell'adulto - Sean - come se le esperienze vissute, nonché l'incessante lavoro del fratello per provare a responsabilizzarlo, non gli abbiano insegnato nulla. Se la direzione presa in tal senso vuole essere così netta e telefonata (come gran parte dell'episodio) deve essere affiancata da uno Sean nel ruolo di contraltare severo, assennato.

Ne risultano invece sforzi un po' troppo deboli, poco credibili dopo due episodi passati a essere costantemente preso in giro e disatteso nella fiducia riposta in lui. È una scrittura del personaggio con il preciso scopo di arrivare a un punto di rottura annunciato, ma il fatto che sia così chiamato come risultato e soprattutto non possa essere più o meno manipolato tramite le nostre decisioni lascia una costante sensazione di amaro in bocca. Non sono rare le occasioni in cui si pensa che Sean sia troppo morbido nei confronti del fratellino, trovandosi costretti a una marcia indietro che solo in parte può essere giustificata con il suo timore nei confronti di poteri sempre più pericolosi.

È un continuo sbagliare qualunque cosa si faccia che poteva andare benissimo nel primo episodio, bene nel secondo ma giunti ormai al terzo ne deriva un senso di frustrazione che più volte infrange l'immersione: c'è un particolare momento verso la fine in cui è così ovvio cosa accadrà che riesce difficile pensare sia potuta succedere senza alcun impedimento.

Il finale è però anche il momento di maggior ripresa di un episodio certo complesso ma al contempo traballante sotto diversi aspetti, complice la stagnazione di cui sono vittima i capitoli di mezzo: fare da collante tra due fasi è un compito ingrato e Wastelands non è esente da un simile peso.

Life is Strange 2, l'Episodio 3
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Tolto il non indifferente peso che il rapporto fra Sean e Daniel ha nel corso dell'intero episodio, Wastelands offre anche alcune interessanti interazioni tra Sean e gli altri ragazzi del campo, in particolare Cassidy con la quale emerge il suo lato più goffo e adolescenziale che ha dovuto mettere da parte dal giorno della tragedia. Infine, le premesse per il quarto episodio aprono a una direzione, come dicevamo in apertura, che vira su toni sempre più maturi e - non ci sentiamo di escluderlo - tragici.



Come lo abbiamo giocato

Abbiamo provato Life is Strange 2 - Episodio 3 "Wastelands" grazie a un codice per il download fornito dal distributore. La prova è avvenuta collegando PS4 a una TV Samsung UE40MU6400. Per portare a termine l'episodio servono dalle 3 alle 5 ore a seconda di quanto intendete prendervela comoda. In questo genere di giochi però il consiglio è di non correre. Non ha senso..


Può piacere a chi…
… adora le avventure incentrate su una sceneggiatura forte
… non disdegna affatto che un videogioco affronti tematiche scottanti come razzismo o bullismo
… ha amato alla follia la prima stagione

Potrebbe deludere chi…
… ha amato il primo Life is Strange al punto da volere un sequel con gli stessi personaggi
… si aspettava maggiore innovazione nelle meccaniche di gioco
… nei videogiochi vuole anzitutto essere libero di andare dove gli pare

Life is Strange 2 - Episodio 3 "Wastelands" è riservato al pubblico maggiorenne, ma per la delicatezza con cui sono trattati gli argomenti e la bellezza generale dell'opera, può essere giocato da ragazzi sotto la guida genitoriale.

 


 

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