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Gb: molte persone si fingerebbero malate per giocare ai videogiochi, secondo uno studio

Più di un terzo dei giocatori britannici mentirebbe per poter dedicare del tempo a un nuovo videogame, fingendosi troppo malati per potersi recare a lavoro

Gb: molte persone si fingerebbero malate per giocare ai videogiochi, secondo uno studio - foto 1
Ufficio stampa

Molti videogiochi moderni non possono più essere completati in tempi brevi: spesso, infatti, le avventure si rivelano così intricate da richiedere decine di ore (o addirittura mesi) per essere completate, specialmente se tocca affiancare il lavoro o altri impegni quotidiani alle sessioni di gioco.

Uno studio ha rivelato che il 34% dei giocatori britannici fingerebbe di essere malato pur di poter giocare ai videogame.

Il sito di forniture tecnologiche Currys ha intervistato più di mille giocatori in tutto il Regno Unito per scoprire di più sulle loro abitudini di gioco e sui loro rapporti di lavoro.

 

 

Lo studio, condotto in collaborazione con il dottor Daniel Wheatley (docente di economia aziendale e del lavoro presso il Dipartimento di Management dell'Università di Birmingham), ha confermato che circa un terzo dei giocatori britannici fingerebbe di ammalarsi per potersi godere un nuovo videogioco particolarmente, nel caso in cui non riuscissero a ottenere le ferie annuali. Secondo i dati, 4 giocatori su 10 si sono fatti cogliere in flagrante quando si sono messi in malattia per dedicarsi ai videogiochi.

 

Richiedere dei permessi per restare a casa davanti a PC e console non è una novità per i giocatori britannici: quasi 3 su 10 (il 28% degli intervistati) hanno confessato di averlo fatto in passato solo per giocare ai videogiochi del momento. Tuttavia, il 44% dei giocatori che ha dichiarato di essere troppo malato per poter lavorare è stato scoperto dal proprio capo e il 23% di questi giocatori ha dovuto affrontare azioni e sanzioni disciplinari.

 

 

Fingersi malati potrebbe costituire l'ultima spiaggia per i giocatori più accaniti al fine di godersi le uscite più attese, dato che 4 giocatori su 10 (41%) affermano di prenotare le ferie annuali proprio per dedicarsi ai videogame e oltre la metà (51%) dei partecipanti allo studio ha dichiarato che opterebbe per questo "approccio" nel prossimo futuro. La maggior parte (55%) di coloro che prendono le ferie annuali in concomitanza con l'uscita di un nuovo videogame opta per 1-2 giorni di ferie, mentre il 31% chiede fino a cinque giorni di ferie per potersi immergere a fondo nella nuova avventura.

 

Nella classifica degli titoli irrinunciabili per i quali i giocatori chiederebbero volentieri le ferie compaiono sul podio Assassin’s Creed Codename Red (15%), Star Wars Outlaws (12%) e Final Fantasy VII Rebirth (12%), con Suicide Squad: Kill the Justice League (8%) e Silent Hill 2 Remake (8%) in coda. Curiosamente, nell'elenco dei giochi più attesi compaiono anche il nuovo The Witcher 4 (14%), che dovrebbe esordire non prima del 2026, l'imminente Tekken 8 (9%), in uscita a fine gennaio, e soprattutto il prossimo videogioco di Indiana Jones (9%), protagonista dell'evento Developer Digital che Xbox terrà tra pochi giorni.

 

 

Sebbene per molti la scelta di restare a casa a giocare potrebbe essere interpretata come una "perdita di tempo", gli esperti ritengono che dedicarsi a un hobby nelle ferie annuali, al contrario, comporti dei vantaggi. "Impegnarsi in un hobby può spesso consentire al dipendente di separare adeguatamente le proprie esigenze da quelle lavorative, sia mentalmente, sia fisicamente", ha spiegato il dottor Wheatley. "Si tratta di un metodo che ha il potenziale di fornire al dipendente un recupero più efficace, consentendo una maggiore produttività durante gli orari di lavoro".

 

Lo scienziato dà dunque il via libera alla richiesta di ferie o malattia per dedicarsi ad attività ludiche o alle proprie passioni. "Tutti hanno bisogno di pause dal lavoro che riflettano la necessità di un tempo di recupero, così da evitare esiti negativi come il 'burnout' e lo stress legato al lavoro".

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