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Lʼuovo sbollito trionfa agli IgNobel 2015 Anche un ricercatore italiano tra i premiati

Gennaro Bernile ha ritirato il riconoscimento per una ricerca sul comportamento dei manager che, da bambini, hanno subito disastri naturali

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C'è anche un italiano tra i dieci vincitori dei premi IgNobel 2015 dedicati alle ricerche scientifiche più improbabili e fantasiose. E' Gennaro Bernile, assistente universitario alla Singapore Management University. Insieme ai suoi colleghi ha dimostrato come disastri naturali vissuti da bambini possano influenzare il comportamento dei manager. Premiati poi gli scienziati che hanno scoperto come "scuocere" parzialmente l'albume di un uovo bollito.

Lʼuovo sbollito trionfa agli IgNobel 2015 Anche un ricercatore italiano tra i premiati

La ricerca di Bernile, che lavora tra gli Stati Uniti e Singapore, mostra la predilezione verso il rischio di chi, da piccolo, si è ritrovato suo malgrado nel bel mezzo di un terremoto, di un incendio o di qualche altra catastrofe, uscendone illeso. Bernile si è aggiudicato l'IgNobel al Management.

Il premio IgNobel per la Letteratura è invece andato al team che ha scoperto come la parola "huh?", o suoi equivalenti, esista in tutte le lingue del mondo. Una parola universale, insomma.

La polizia di Bangkok vince nella categoria Economia per aver offerto un bonus extra in denaro agli agenti che rifiutano tangenti.

Baci appassionati decidono invece l'IgNobel per la Medicina: se lo aggiudicano infatti i ricercatori che hanno studiato i postivi effetti delle effusioni.

Il tentativo di prevedere il meteo attraverso l'utilizzo di una formula aritmetica permette a una squadra di scienziati austriaci, tedeschi e britannici di vincere il premio nella categoria Matematica. Gli stessi ricercatori hanno anche indagato sulla vita di Moulay Ismael che, tra il 1697 e il 1727 si dice riuscì ad avere 888 figli.

Spazio anche ai dinosauri per il premio Biologia: un team cileno ha infatti notato come le galline si muovano esattamente come gli animali preistorici nel caso in cui si attacchi loro un pesante bastone come fosse una grande coda.

E non è tutto: gli scienziati hanno anche scoperto, nell'ultimo anno, che narici, labbra e pene sono i punti più dolorosi in cui si può essere punti da un'ape. E ancora che quasi tutti i mammiferi impiegano lo stesso tempo a urinare. E che il modo più facile per diagnosticare l'appendicite è prendere i dossi con la macchina. Ricerche che sono valse a chi le ha condotte un premio da mettere in bacheca.

La cerimonia di premiazione dell'evento organizzato dalla rivista americana dedicata all'umorismo scientifico, Annals of Improbable Research, si è tenuta nella notte al Sanders Theatre di Harvard. A consegnare i riconoscimenti sei veri premi Nobel.

La vittoria di un italiano non è una novità. L'anno scorso il nostro Paese vinse ben due premi: uno andò a tre ricercatori dell'università di Bari per aver misurato il dolore che si prova a guardare una brutta opera d'arte; il secondo all'Istat per aver incluso nel calcolo del Pil rendite derivanti da prostituzione, droghe illegali, contrabbando.