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Ue, i prodotti monouso in plastica saranno vietati dal 2021

Lo stabilisce un accordo negoziato a Bruxelles per oggetti come cotton fioc, cannucce e bastoncini per mescolare il caffè che invadono gli oceani

Nei Paesi dell'Unione europea saranno vietati dal 2021 i prodotti monouso in plastica come cotton fioc, cannucce, bastoncini per mescolare il caffè. È quanto stabilisce un accordo negoziato a Bruxelles, dopo che la Commissione europea aveva depositato la propria proposta a fine maggio. Decisiva la previsione dell'esecutivo, secondo cui entro il 2050 la quantità di plastica negli oceani sarà maggiore di quella dei pesci, se non si farà nulla per contrastare la tendenza.

Contrastare l'inquinamento del mare - Per questo Europarlamento e Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla nuova misura con cui contrastare l'ulteriore diffusione dei dieci prodotti di plastica che rappresentano il 70% dell'inquinamento delle spiagge e degli oceani. L'Intesa trovata dovrà essere adottata formalmente dalle istituzioni a inizio 2019. "Gli europei sono consapevoli che i rifiuti plastici costituiscono un enorme problema e l'Ue nel suo insieme ha dato prova di grande coraggio nell'affrontarlo, rendendosi riferimento nella gestione degli scarti plastici marini", ha dichiarato il primo vice presidente della Commissione, Frans Timmermans, citato in una nota. La Commissione presenta la direttiva come "lo strumento giuridico più ambizioso al mondo in materia di rifiuti marini".

Quali saranno i prodotti vietati - A essere vietati dal 2021 saranno alcuni prodotti rispetto ai quali esistono alternative: cotton fioc, posate, piatti, cannucce, bastoncini per mescolare le bevande, bastoncini per i palloncini. Tutti questi prodotti dovranno essere fabbricati esclusivamente con materiali alternativi sostenibili. I contenitori usa e getta per bevande in plastica saranno ammessi solo se i tappi e i coperchi restano attaccati al contenitore, mentre gli altri contenitori per alimenti e tazze per bevande in plastica saranno sottoposti a obiettivi di riduzione del consumo.

Imballaggi per alimenti - Per altri prodotti, in particolare gli imballaggi per alimenti pronti al consumo, l'obiettivo è ridurre il loro consumo a livello nazionale ed essere più esigenti su produzione ed etichettamento. L'Ue colpisce anche le plastiche dette oxodegradabili (etichettate biodegradabili in modo abusivo), i recipienti alimentari e le tazze in polistirene espanso ben noti ai consumatori di piatti pronti. L'accordo fissa anche un obiettivo di raccolta delle bottiglie di plastica del 90% entro il 2029.

Un iter molto rapido - La direttiva, proposta dalla Commissione il 28 maggio scorso, ha avuto un iter molto rapido per gli standard della legislazione comunitaria. Gli ambasciatori degli Stati membri, infatti, avevano raggiunto una "posizione comune" in Consiglio Ue già il 31 ottobre, appena una settimana dopo che la plenaria del Parlamento europeo aveva approvato a Strasburgo, a larghissima maggioranza (571 voti contro 53 e 34 astensioni) la sua posizione. A dimostrazione dell'importanza e dell'urgenza di appriovare la nuova direttiva per la riduzione dei rifiuti marini in plastica, e in particolare per il divieto o la limitazione dei prodotti monouso.

Gli Stati membri devono mettere a disposizione alternative - Le nuove norme entreranno in vigore due anni dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del testo definitivo, e quindi all'inizio del 2021. Gli Stati membri dovranno fissare obiettivi nazionali di riduzione, mettendo a disposizione prodotti alternativi presso i punti vendita, o impedendo che i prodotti di plastica monouso siano forniti gratuitamente. 

La raccolta differenziata delle bottiglie - E' stato inoltre definito un approccio in due fasi per sviluppare la raccolta differenziata delle bottiglie di plastica monouso per bevande, attraverso obiettivi di raccolta del 77% entro il 2025 e del 90% entro il 2029. La raccolta potrà avvenire ad esempio mediante l'introduzione di sistemi di cauzione-deposito, come quelli già esistenti per alcune bottiglie di vetro. Gli Stati membri dovranno garantire che le bottiglie in Pet immesse sul mercato contengano almeno il 25% di plastica riciclata, in media, entro il 2025, e che il contenuto di plastica riciclata aumenti in media al 30% entro il 2030 per tutte le bottiglie.

Incentivi al settore industriale - infine, sono previsti incentivi al settore industriale per lo sviluppo di alternative meno inquinanti; ma in compenso i produttori saranno chiamati a coprire i costi di gestione e bonifica dei rifiuti (per via del cosiddetto "regime di responsabilità estesa del produttore"), e i costi delle misure di sensibilizzazione per una serie di prodotti: contenitori per alimenti, pacchetti e involucri (ad esempio per patatine e dolciumi), contenitori e tazze per bevande, prodotti del tabacco con filtro (i mozziconi di sigaretta), salviette umidificate, palloncini e borse di plastica in materiale leggero.

Prodotti del tabacco - Le tazze per bevande e i prodotti del tabacco con filtro dovranno avere un'etichetta chiara e standardizzata che indichi la presenza di plastica nei prodotti, come devono essere smaltiti, e il loro impatto negativo sull'ambiente. Non sono stati, però, definiti obiettivi quantitativi di riduzione per i prodotti del tabacco, come avrebbe voluto il Parlamento europeo.






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