il commento

L'allarme dell'Unesco sulla biodiversit� e la sfida per i giovani del domani

07 Mag 2019 - 11:22

Dal 29 aprile al 4 maggio si sono riuniti presso la sede Unesco di Parigi i rappresentanti di 130 Paesi aderenti all?Ipbes, la piattaforma intergovernativa scientifico-politica sulla biodiversit� e gli ecosistemi, per esaminare un Rapporto dell?Onu stilato in 3 anni di intenso lavoro da parte di oltre 150 esperti provenienti da 50 nazioni, volto allo studio e all?approfondimento dei rischi di estinzione di numerose specie viventi del pianeta. La ricerca, analitica e corposa, articolata su 1800 pagine di dati, indagini e monitoraggi, � stata riassunta dai 130 convegnisti in 40 pagine di evidenze scientifiche, priorit� e raccomandazioni ai governi affinch� si facciano carico di questo imminente ?tsunami? globale che potr� portare in tempi definiti ?relativamente brevi? all?estinzione di una serie di specie viventi che popolano i mari e la Terra, fino ad 1/8 di quelle attualmente censite pari ad una cifra mostruosa di circa un milione di specie animali e vegetali.

Dopo il grido d?allerta lanciato attraverso la catena umana del ?contagio verde? attivato e promosso dalla studentessa svedese Greta Thunberg che ha mobilitato e sensibilizzato l?opinione pubblica mondiale, in particolare quella giovanile preoccupata per il crescente riscaldamento globale e per gli equilibri vitali del proprio futuro, questo � il secondo, allarmante messaggio in tema di tutela ambientale e di rischi imminenti di una catastrofe sistemica di dimensioni planetarie.

La gravit� del rischio e delle dimensioni dello stravolgimento biologico � avvalorata, come precisato, dallo studio intenso e minuzioso condotto dagli scienziati che hanno redatto il Rapporto, le cui dimensioni ?bibliche? parlano chiaro sull?entit� e sulla gravit� delle incombenti minacce per la vita del pianeta. In questo caso oggetto di studio e dei risultati della ricerca scientifica condotta dagli scienziati � l?erosione lenta ma graduale della ?biodiversit�?: in pratica il pericolo paventato e sottoposto alla responsabilit� dei governanti a livello planetario riguarda la scomparsa di specie viventi, animali e vegetali, a causa del deterioramento della ?salute? degli ecosistemi che inglobano l?uomo e le altre forme di vita.

Secondo la rappresentante di Greenpeace Italia, Martina Borghi: "Quanto emerge da questo rapporto � devastante. Nonostante il ruolo fondamentale della biodiversit� nella conservazione della vita sul Pianeta, il prevalere degli interessi economici ha portato ad un tale sfruttamento delle risorse naturali da rischiare ora conseguenze irreversibili. Per mantenere le temperature globali sotto il grado e mezzo ed uscire dalla crisi climatica che stiamo attraversando, � urgente combinare una drastica riduzione delle emissioni di anidride carbonica con la conservazione della biodiversit�, prestando particolare attenzione agli ecosistemi naturalmente capaci di immagazzinare grandi quantit� di carbonio, come le foreste torbiere?.

Oltre al riscaldamento globale, deriva lenta ma inesorabile allo stato attuale, ci� che influisce sull?alterazione delle biodiversit� esistenti sono i comportamenti umani: sfruttamento del suolo e delle risorse naturali, come l?acqua e il legno, agricoltura intensiva, caccia e pesca, inquinamento ambientale (inteso in una dimensione olistica, cio� globale), uso dei pesticidi, urbanizzazione e cementificazione selvaggia. Sono dunque gli stili di vita dissennati che, secondo il Rapporto dell?Onu, hanno gi� "alterato gravemente tre quarti delle superfici terrestri, il 40 per cento degli ecosistemi marini e la met� di quelli di acqua dolce".

Sono dati catastrofici che dovranno indurre i governi ad assumere provvedimenti legislativi condivisi ed azioni urgenti di freno a questa deriva distruttiva del pianeta e della sua biodiversit�. In Europa, ad esempio, le specie pi� colpite sono l?allodola, la farfalla, gli scoiattoli, i ricci, i pipistrelli, mentre un terzo di api e insetti � a rischio estinzione. Ci� che occorre metabolizzare in fretta � che questo fenomeno, cos� grave e cupo nelle previsioni, finir� per condizionare ed alterare le condizioni si vita e sopravvivenza della stessa specie umana, a lungo termine, poich� la biodiversit� � garanzia di alimentazione, sostenibilit� ambientale, acqua potabile, produzione di energia e di farmaci. Inutile sottolineare che bisogna fare in fretta, poich� la Terra si trova, secondo il Rapporto, alla soglia della sesta estinzione di massa della sua storia, la prima attribuita ai comportamenti umani.

di Francesco Provinciali

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri