Tra i punti della "Legge di stabilità", un piano per ottimizzare l'illuminazione pubblica. Tgcom24 ha parlato con Fabio Falchi e Diego Bonata che con una mail hanno suggerito la misura
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Qualche mese fa, quando Monti invitò i cittadini a dare suggerimenti sui tagli da effettuare, Fabio Falchi e Diego Bonata inviarono la loro proposta per razionalizzare l'illuminazione pubblica.
Tra le sessantamila iniziative giunte nella casella di posta, la loro fu subito notata dal Commissario straordinario per la spending review Enrico Bondi.
Adesso, la norma "Cieli bui" suggerita dai due è stata inserita dal governo Monti nella bozza della "Legge di stabilità".
Tgcom 24 ha parlato con Diego Bonata, segretario di Light is - associazione di professionisti dell'illuminazione ecosostenibile - e con Fabio Falchi presidente di Cielobuio, gruppo fondato alla fine degli anni '90 contro l'inquinamento luminoso.
Oltre il cielo stellato c'è di più Falchi dice: "Il nucleo centrale di Cielobuio è costituito da appassionati di astronomia. I primi pensieri filosofici e religiosi si sono evoluti probabilmente contemplando il cielo stellato e non avere la possibilità di vederlo è una perdita culturale".
Ma presto si sono accorti che oltre il cielo stellato c'è di più. Falchi aggiunge: "I danni ecologici sono notevoli sia per l'uomo, basti pensare all'alterazione del ritmo circadiano, che per la fauna che appare disorientata dall'illuminazione eccessiva. Gli interventi che abbiamo proposto sono diretti verso una migliore illuminazione, non uno spegnimento tout court".
Italia sprecona Diego Bonata spiega: "La proposta elaborata prende le mosse da un interrogativo. Come mai la Germania spende la metà e la Gran Bretagna un terzo dei soldi usati dall'Italia per l'illuminazione pubblica? L'Italia è, infatti, seconda dopo la Spagna per i costi dell'illuminazione pubblica. Inoltre, nel nostro Paese ci sono ancora tre milioni di punti luce al mercurio, vietati dalle direttive europee sui rifiuti pericolosi".
I punti proposti Bonata aggiunge: "Ad agosto io e Falchi abbiamo incontrato Enrico Bondi nella sede del Ministero dell'Economia e abbiamo elaborato un documento condiviso. Non sappiamo se tutte le proposte sono state inserite nella bozza della Legge di stabilità."
I punti proposti sono stati:
1. Puntare la luce verso il basso, né verso l'alto, dove non serve, né all'altezza degli occhi.
2. Illuminare quanto serve in base alla strada e alle necessità specifiche.
3. Usare fonti luminose efficienti di nuova generazione. Per esempio, le lampade al sodio ad alta pressione che hanno una durata pari a quella dei Led, gli ioduri metallici (come le lampade usate negli stadi anche se con numero inferiore di Watt), lampade a Led di nuova generazione.
4. Realizzare impianti efficienti. Per esempio, nelle strade, calcolando la distanza tra i pali della luce e la loro altezza con un rapporto maggiore di 3,7. Per cui se un palo è alto dieci metri, il successivo venga posto a una distanza di 37 metri.
5. Creare dei sistemi di gestione della luce intelligenti (eco smart grid) che regolino l'intensità luminosa in base all'entità del traffico.