"È una delle opzioni", ha proseguito il premier ai Fori Imperiali rispondendo a chi le chiedeva una posizione sul voto dell'8 e 9 giugno. Bonelli: "Così completa lista dei sabotatori, hanno paura". Parrini: "E' un invito all'astensione". Conte: "Messaggio vergognoso nel giorno della Festa della Repubblica"
"Vado a votare, non ritiro la scheda. È una delle opzioni". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, ai Fori Imperiali per la Rivista Militare in occasione della Festa della Repubblica, rispondendo a chi le chiedeva una posizione sul referendum dell'8 e 9 giugno. Duro il fronte del sì, a cominciare dal Pd: "Non deve prendere in giro gli italiani - dice Dario Parrini - Andare al seggio e non ritirare la scheda equivale a stare a casa".
Parrini (Pd): "Un presidente del Consiglio non dovrebbe ricorrere all'inganno" - "È un modo di astenersi e di sabotare il raggiungimento del quorum che ai fini numerici è identico a un'astensione classica - attacca ancora il sentare del Pd - Si tratta di una scelta legittima, ma deve essere raccontata per quel che è: un invito all'astensione. Se viene presentata come un'alternativa "partecipativa" all'astensione, è un imbroglio. E una Presidente del Consiglio non dovrebbe mai ricorrere all'inganno. Se lo fa, mostra scarso senso e rispetto delle istituzioni. Le parole di Meloni, dopo quelle altrettanto gravi di La Russa, sono un motivo in più per andare alle urne l'8 e il 9 giugno".
Bonelli (Avs): "Meloni completa la lista dei sabotatori" - Duro anche il parere di Avs: "Mancava solo la presidente del Consiglio, e la lista dei sabotatori del referendum è completa: prima il presidente del Senato, poi i ministri, ora anche la premier." Così in una nota Angelo Bonelli, parlamentare di AVS e co-portavoce di Europa Verde. "Non votano perché sanno di essere minoranza nel Paese, e usano l'astensionismo che a parole dicono di voler combattere a ogni elezione. Ma oggi - prosegue - di fronte alla possibilità di migliorare concretamente la qualità della vita di lavoratori e lavoratrici, e di riconoscere diritti e doveri a chi vive e lavora in Italia, la destra organizza il sabotaggio della democrazia. Se anche la presidente del Consiglio è costretta ad annunciare che non ritirerà le schede, con l'obiettivo di non far raggiungere il quorum, significa una sola cosa: hanno paura della vittoria, perché sanno che il quorum può essere raggiunto. E allora rivolgo un appello a chi di solito non va a votare: stavolta andateci, e fate il contrario di ciò che il potere oggi vi chiede."
Conte (M5S): "Vergognoso invito all'astensione" - "Indigna ma non stupisce che Meloni non ritirerà la scheda e quindi non voterà al referendum dell'8 e 9 giugno in cui si sceglie se aumentare i diritti e le tutele dei lavoratori contro precarietà, incidenti sul lavoro, licenziamenti. In fondo in quasi 30 anni di politica non ha fatto nulla per tutelare chi lavora e si spacca la schiena ogni giorno, i ragazzi precari che non hanno la fortuna di aver fatto carriera in politica. È vergognoso che questo messaggio di astensione rispetto a una scelta importante arrivi da un Presidente del Consiglio il 2 giugno, giorno simbolo di un Paese che sceglie la Repubblica, della prima volta per le donne ammesse a un voto nazionale". Lo scrive sui social il presidente del M5S, Giuseppe Conte.