Il governatore di Bankitalia elenca i tradizionali ostacoli che rallentano lo sviluppo dell'Italia: "Rigidità e burocrazia corporativa". L'ira di Cgil e Cisl: "Parole a vanvera, propone ricette vecchie"
© ansa
"Rigidità legislative, burocratiche corporative, imprenditoriali, sindacali, sono sempre la remora principale allo sviluppo del nostro Paese". Queste le parole governatore di Bankitalia Ignazio Visco, rifacendosi alle parole di Guido Carli, durante la celebrazione del centenario della nascita dell'economista alla Luiss. "I segnali di risveglio che vediamo sono incoraggianti, ma vanno confermati con un'azione riformatrice costante", ha aggiunto.
Per Visco "solo affrontando risolutamente i nodi strutturali" sarà possibile riprendere un sentiero di crescita robusta e duratura.
"Oggi rischio non inflazione ma ristagno economia" - Le conseguenze dell'immobilismo della politica e della società italiana, è la sua analisi, "sono diverse da quelle che si manifestavano negli anni Settanta: mentre allora era l'inflazione, oggi è il ristagno".
"Economia Italia ha subito una ferita" - "La nostra economia ha subito una ferita: né l'impulso della spesa pubblica, pur se orientata nelle direzioni più congrue, né l'espansione creditizia, pur se attuata con coraggio, varranno, da soli, a restituirle vigore", ha continuato Visco, citando Guido Carli sulla necessità di lanciare la produttività.
Bonanni: frasi a vanvera - Le parole di Visco sulla rigidità di imprese e sindacati non sono piaciute al segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. "Ci sono alte autorità che spesso parlano a vanvera. Non si può fare di ogni erba un fascio. Ci sono sindacati e sindacati, imprese e imprese e associazioni imprenditoriali e associazioni imprenditoriali. Le massime autorità - ha aggiunto - debbono stare molto attente a come parlano perché stanno diventando loro un problema, stanno gridando allo sfascio e stanno diventando loro gli untori del populismo italiano".
Camusso: ripropone ricette fallite - "Mi sembra un riproporre ricette che hanno già mostrato il loro fallimento", è stata poi la replica del segretario della Cgil Susanna Camusso.