il caso

Usa, esplode il "bucatinigate": dagli scaffali a stelle e strisce è scomparsa la pasta più pop

Una giornalista ha deciso di vederci chiaro. Ora la scoperta: i bucatini non rispettavano gli standard. E la vendita è stata bloccata. Chi ha fatto la soffiata?

09 Feb 2021 - 09:35
 © tgcom24

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Tirare su il sugo della pasta come succede con i bucatini è quasi un'arte. Sarà per questo motivo che negli Stati Uniti il formato tipico della pasta del centro Italia è diventato così popolare. L'amatriciana, del resto, dalla Grande Mela alle altre grandi città degli States, era imprescindibile dai menu dei ristoranti alla moda.  Almeno fino a inizio pandemia. Poi, dalle rivendite alimentari di ogni genere e grado, il bucatino è misteriosamente scomparso. Introvabile. Una giornalista ha condotto un'inchiesta per svelare la vera storia del "bucatinigate".

A indagare sul bucatino "missing" ha pensato la giornalista del popolare "Grub Street", Rachel Handler, in quello che è da un mese uno degli articoli più letti sul sito gastronomico. A inizio emergenza sanitaria, i rifornimenti hanno cominciato a scarseggiare a New York. Poi, parlando con la madre a Chicago, la reporter scopre che anche in tutto lo Stato dell'Illinois il bucatino è sparito. Decide di approfondire e scopre due cose.

 

Gran parte dei marchi hanno ridotto la produzione di alcuni tagli di pasta — fra cui proprio i bucatini, più complessi e dispendiosi da realizzare. Con i ristoranti chiusi, però, la voglia di regalarsi un piatto considerato gourmet dagli americani, come l'amatriciana, ha dilagato. Ma il mercato, all'improvviso, non poteva accontentarli. E non solo per un taglio di produzione. La giornalista ha scoperto dell'altro.
 

Uno dei principali produttori italiani è incappato in un problema ben più serio, che l’ha costretta a ritirare tutti i bucatini dal mercato americano. La Food and Drug Administration, l’ente federale che regola la vendita di prodotti alimentari, ha scoperto che i bucatini prodotti da un noto marchio italiano non avevano abbastanza ferro, e per questo ha bloccato temporaneamente la vendita a partire dal 30 marzo 2020.

E qui la vicenda si tinge di giallo. Perché, secondo la Handler, qualcuno potrebbe aver spifferato la notizia per screditare la società rivale. 

Dopo mesi di domande senza risposta, finalmente la giornalista è riuscita a venire a capo della questione. Ha parlato con i vertici del pastificio italiano negli States che le hanno assicurato che il problema è stato risolto e a brave i bucatini torneranno in commercio. 

Smentiti i rumors sulle manovre di un fantomatico competitor per assicurarsi l'esclusiva del bucatino negli States, l'azienda italiana ha ritirato tutta la "vecchia" pasta dalle rivendite ed è pronta a rimettere sul mercato la nuova versione aggiornata e corretta in termini nutrizionali. 

Il problema produttivo è stato superato, ma i bucatini non sono ancora ricomparsi sugli scaffali: la pandemia ha rallentato tutte le questioni burocratiche, a cominciare dalle decisioni della Fda.

Intanto la casa di produzione italiana ha dovuto distruggere la pasta con poco ferro perché rimandarla in Italia e poi smistarla a prezzo scontato sarebbe costato meno. 

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