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Tria: "Pil a +0,2% solo con una crescita sostenuta nel secondo semestre"

Il ministro dellʼEconomia ribadisce che nel 2019 "non ci saranno manovre correttive". E sulla flat tax: "Ok, ma con riforma progressiva"

Tria:
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Il governo stima un aumento del Pil dello 0,2% nel 2019, "a patto però che si assista a una crescita sostenuta già nel secondo semestre di quest'anno, altrimenti non si potrà raggiungere questo livello".

Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, precisando che "non ci saranno manovre correttive". "Con questo Def abbiamo voluto dare un messaggio di stabilità", ha aggiunto.

"Il quadro macroeconomico che abbiamo presentato è completamente condiviso con tutte le istituzioni", ha evidenziato il numero uno di Via XX Settembre.

Flat tax con riforma progressiva - La flat tax "per me concettualmente va bene. Prima di diventare ministro ne ho anche scritto a favore. Ovviamente si deve mantenere quella progressività che è anche nel dettato costituzionale", ha proseguito Tria, sottolineando che "il problema è quello di agire attraverso una riforma progressiva".

"Nessun rischio di una patrimoniale" - Il ministro ha poi dichiarato l'inesistenza di rischi di una patrimoniale. "Io personalmente e concettualmente sono molto contrario. In Italia colpirebbe tutto il patrimonio immobiliare, colpirebbe al cuore i risparmi italiani e avrebbe un impatto distruttivo su crescita e consumi. Solo parlarne crea una tale incertezza che fa un danno forte all'economia".

"Forte rallentamento, ma non recessione" - "Siamo nel mezzo di un rallentamento importante dell'economia in Italia ma soprattutto in Europa, e ci sono segnali che vengono da varie aree del mondo. Il messaggio che è uscito è di ottimismo: non siamo in recessione, c'è un rallentamento importante ma si spera che già nella seconda meta' dell'anno si rafforzino i segnali di ripresa", ha proseguito Giovanni Tria.

"Fmi, l'Italia non allarma più nessuno" - Negli incontri avvenuti a Washington con l'Fmi, "l'immagine dell'Italia che ho visto è un'immagine che non allarma più nessuno: il clima è cambiato in questi incontri, sono cambiati i temi in discussione, temi che noi abbiamo posto all'attenzione del mondo", ha poi osservato il titolare del dicastero dell'Economia. Negli incontri generali "di Italia non si mai parlato", ha aggiunto, mentre "negli incontri bilaterali si è parlato di aggiornamento delle previsioni ma in gran parte si è discusso di temi globali. Questo è un fatto positivo, una discussione non rituale, ho ascoltato con interesse e sono stato ascoltato con maggiore interesse".

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