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Lega: "Tetto contanti a 5mila euro dal 1° gennaio 2023"

Il partito di Matteo Salvini annuncia che la norma sarà inserita in Manovra e non nel dl Aiuti Quater

Il tetto contanti per gli italiani salirà dal 1° gennaio 2023 a 5mila euro.

Lo annuncia la Lega di Matteo Salvini, che inizialmente aveva chiesto una soglia di 10mila euro, secondo cui la norma viene tolta dal dl Aiuti quater e inserita nella prossima manovra. "Nessun problema: dal 1 gennaio 2023 il tetto per l'uso del contante salirà a 5mila euro. La norma sarà inserita nella Legge di Bilancio", afferma il partito di Matteo Salvini.

 

Mancava il requisito di urgenza - L'innalzamento del tetto al contante da 1.000 a 5.000 euro è uscito dal dl Aiuti quater per la mancanza dei requisiti d'urgenza tipici della decretazione. La norma potrà invece, come annunciato dalla Lega, essere riproposta nella manovra che ha la forma di un disegno di legge.
 

 

Contanti, la situazione in Europa

L'ipotesi di alzare il tetto del contante a 10mila euro divide il mondo politico. Se per la Lega (che ha depositato una proposta di legge) è una "proposta di buonsenso" in linea con quanto succede negli altri Paesi europei, per il Pd e il M5s si tratta di un'operazione che favorisce l'evasione. "Girare con valigette piene di contante non risponde alle necessità dei cittadini, ma corrisponde piuttosto alle tentazioni di corrotti ed evasori", fa notare il leader pentastellato Conte. Ma la premier Giorgia Meloni conferma che il nuovo governo "metterà mano al tetto al contante"

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La situazione in Europa sul tetto contanti - In Bulgaria, il limite per i pagamenti in contanti è di 10mila Lev, pari a poco più di 5.100 euro. In Belgio, per l'acquisto di beni e servizi non si può pagare in contanti se la spesa è superiore ai 3mila euro. In Croazia il limite è a 15mila euro, il più alto tra i Paesi Ue, mentre in Danimarca è pari a 2.700 euro.

 

In Grecia il limite è 500 euro - In Francia è di mille euro per i residenti fiscali in Francia e di 15mila per i residenti fiscali non francesi. In Grecia il limite è pari a 500 euro (ma non è previsto in caso di acquisto di un veicolo), mentre in Lettonia è di 7.200 euro. In Lituania il limite è a 3mila euro, mentre è di 1000 euro in Portogallo. Limite a 10mila euro a Malta, che secondo dati Openpolis è il paese con la maggior quota percentuale di pagamenti in contanti (88%). In Polonia esiste invece un limite al contante tra operatori commerciali di poco più di 3.200 euro, che però non vale tra privati cittadini. In Repubblica Ceca non si possono effettuare pagamenti in contante oltre i 10.500 euro al giorno, mentre in Slovacchia il limite è di 5mila euro. In Romania non si possono effettuare pagamenti in contanti oltre 2.100 euro al giorno. In Slovenia i commercianti possono accettare pagamenti in contanti non oltre i 5mila euro, mentre in Spagna la soglia è di 2.500 euro per i residenti e di 15mila euro per i non residenti. In Svezia non si possono effettuare pagamenti in contanti sopra i 1.000 euro, ma i commercianti possono rifiutare e richiedere il pagamento cashless.

 

Ecco chi non ha limiti - Sono invece numerosi i paesi dell'Unione Europea che non prevedono limitazioni ai pagamenti in contanti: si tratta di Austria, Cipro, Estonia, Finlandia, Germania (dove per pagamenti oltre i 10mila euro va però esibito un documento d'identità), Lussemburgo, Irlanda, Lettonia, Paesi Bassi e Ungheria. A questi vanno aggiunti anche Norvegia e Regno Unito, anch'essi senza limiti all'utilizzo del contante.

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