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Settimana bianca, l'allarme di Assoutenti: "Con il Covid rincari su trasporti, skipass e hotel"

Per un fine settimana sulla neve, la spesa si attesterà a più di 400 euro a persona. 

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Istockphoto

Dai trasporti allo skipass, dalla ristorazione agli hotel: la classica settimana bianca costerà quasi il 10% in più rispetto al 2019.

E' la denuncia di Assoutenti in uno studio sui costi legati alle vacanze sulla neve dopo lo stop imposto lo scorso anno dal Covid. La spesa pro capite si attesta a più di 1.200 euro a persona e un rincaro di circa +107 euro a testa.

Per chi ha un bambino con meno di otto anni un fine settimana sulla neve costerà circa 440 euro a persona.

 

I trasporti - Secondo l'associazione i rincari partono dalla voce "trasporti": gli italiani devono mettere in conto la stangata sui carburanti, con i prezzi di benzina e gasolio aumentati del 24% in più. Chi si muove in treno non potrà sfruttare sconti e promozioni sui biglietti in vigore prima della pandemia mentre chi acquista un biglietto aereo vedrà aumentare le tariffe del 18,9% per i voli nazionali.

 

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Cosa cambia per i soggiorni - Per alberghi e strutture ricettive i prezzi raggiungono il +15% nelle zone sciistiche a forte vocazione turistica, come confermato dagli stessi albergatori. L'indagine rivela che soggiornare 7 notti in una struttura esclusiva di Cortina d'Ampezzo può arrivare così a costare 36.428 euro. Non si salvano nemmeno bar e ristoranti: per mangiare fuori si spenderà in media il 5% in più rispetto al 2019.

 

La nota dolente dello skipass - Assoutenti ha messo a confronto le tariffe in vigore nelle principali località sciistiche nella stagione 2019/2020 con quelle attuali, scoprendo che i rincari in alta stagione raggiungono il +9,3%. Inoltre c'è una nuova spesa per i consumatori: l'obbligo di copertura assicurativa sulle piste da sci che scatta il prossimo 1 gennaio. Una spesa che va dai 2-3 euro della polizza giornaliera ai 50 euro di quella stagionale. 

 

 

I commenti - "L'andamento dei prezzi e delle tariffe sulla neve - afferma Furio Truzzi, presidente di Assoutenti - dimostra come gli operatori abbiano scaricato sui consumatori finali il costo della stagione invernale saltata l'anno scorso a causa del Covid, applicando una serie di rincari che renderanno quest'anno più costoso trascorrere qualche giorno sulla neve".

 

"In un momento cosi' delicato per il turismo italiano - dichiara Simone Baldelli (FI), presidente della commissione parlamentare di inchiesta sui consumatori-  è necessario che gli operatori del settore puntino a contenere gli aumenti di prezzi e tariffe al pubblico, in modo da poter tutelare i consumatori e rilanciare questo comparto strategico che ha già molto sofferto. Da un lato ci sono i rialzi fisiologici dei listini e gli incrementi dovuti ai maggiori costi a carico di impianti e strutture ricettive determinati dal caro dell'energia e dei carburanti, ma dall'altro è necessario mantenersi concorrenziali evitando aggravi che non risultino giustificati da un potenziamento dell'offerta o da un miglioramento del servizio reso all'utenza".

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