S&P conferma rating dell'Italia a BBB ma alza l'outlook a positivo
Il dato emerge dalle tabelle pubblicate sul sito dell'agenzia
Standard and Poor's ha confermato il rating BBB per l'Italia, alzando però l'otulook del nostro Paese da "stabile" a "positivo". La decisione emerge dalle tabelle pubblicate sul sito dell'agenzia di rating.
"Prevediamo una forte ripresa - si legge nella nota diffusa da S&P - guidata dagli investimenti nel 2021 e nel 2022, che porterà il Pil italiano sopra i livelli del 2019 un anno prima di quanto ci aspettassimo". L'agenzia stima inoltre "un deficit di bilancio del 2021 dell'8,8% del Pil rispetto all'obiettivo del 9,4% del governo, poiché le entrate continuano a superare le ipotesi di bilancio".
A giudizio dell'agenzia, è stato possibile confermare il rating e alzare le prospettive sull'Italia in seguito al "netto rafforzamento dell'impegno per le riforme a favore della crescita e delle ricadute positive che una maggiore crescita avrà sui conti pubblici". Per il Belpaese l'agenzia stima una crescita del 6%, dal +4,9% previsto a fine giugno. S&P ha limato - da +4,9% a +4,4% -, invece, le stime per il 2022 mentre ha confermato una crescita del +1,8% nel 2023. Lo scorso aprile l'agenzia aveva lasciato invariato il rating argomentando che l'accelerazione nella campagna vaccinale e l'aumentato stimolo fiscale avrebbero facilitato una solida ripresa economica nella seconda metà dell'anno.
Secondo S&P la locomotiva Italia spinge anche grazie alle azioni dell'esecutivo, in particolare sul Pnrr che dovrebbe "garantire l'attuazione alla fine del 2021 dei 51 traguardi e obiettivi inclusi nel suo ambizioso programma di riforma", scrive ancora l'agenzia. L'ultima agenzia ad esprimersi sull'Italia prima di S&P era stata Fitch, che aveva confermato la valutazione BBB con outlook stabile, l'ultimo gradino prima di abbandonare il podio dell'investment grade. Fitch aveva anche ritoccato al rialzo le previsioni per l'andamento del prodotto interno lordo italiano. Per il 2021, infatti,l'agenzia di rating vedeva il Pil italiano in crescita nel 2021 del 4,8%, e per il 2022 a +4,3%.
Prima di Fitch anche Moody's aveva confermato il giudizio Baa3. Per la agenzia che ha completato la sua revisione periodica sul rating italiano "il profilo di credito dell'Italia (Baa3) è supportato dalla forza economica del Paese che riflette un'economia ampia e diversificata e un basso indebitamento del settore privato, ma anche una debole performance di crescita e importanti sfide strutturali, tra cui una bassa crescita della produttività, un sistema legale e amministrativo inefficiente e ampie divergenze regionali".
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